Il Santino-Ricordo dell'Ostensione della SS.Sindone -Torino, 1898
©Collezione privata Galanzi
Dal 25 Maggio al 2 di Giugno dell'anno 1898 il Duomo di Torino ospitò la solenne, quarantaseiesima Ostensione- la prima avvenne nell'anno 1578 - del Sacro Lenzuolo funebre che avvolse per la sepoltura il Corpo flagellato e coronato di spine di N. S. Gesù Cristo deposto dalla S.Croce.
L'Evento, promosso dai Savoia, in concomitanza con i sontuosi festeggiamenti per le Nozze di Vittorio Emanuele III, Principe ereditario, i 50 anni dalla promulgazione dello Statuto Albertino, i quattrocento anni dall'edificazione del Duomo, oltre ad un'importante Esposizione di Arte Sacra e la ricorrenza del terzo Anniversario della fondazione della Confraternita del Santo Sudario- promotrice in Torino di grandi Opere quali la costruzione della Chiesa omonima e nel 1727 dello Spedale dei pazzerelli o Regio Manicomio-richiamò in Pellegrinaggio milioni di devoti da ogni parte d'Italia e d'Europa.
L'Avvocato e Primo Fotografo della SS.Sindone Secondo Pia (1855-+1941)
In quell'occasione fu straordinariamente, per la prima volta, concesso dalla Casa Reale dei Savoia, Custodi del Sacro Lenzuolo sin dal 1453, che la più importante Reliquia Cristiana venisse fotografata dall'Avvocato Secondo Pia (1855-+1941), provetto Fotografo e inconsapevole inauguratore della moderna Sindonologia.
Il negativo fotografico realizzato nel 1898 da Secondo Pia relativo al dettaglio del SS.Volto di N.S. Gesù Cristo- dalla Santa Sindone
Il Santino-Ricordo del Santo Pellegrinaggio, a tre paginette, stampate al recto e al verso, realizzato in tecnica litografica, con inchiostro seppia e oro per i dettagli salienti, fu per il raro avvenimento stampato in migliaia di esemplari dalla Lit.Tipografia Fratelli Bertola di Piacenza e distribuito in Torino dalla Libreria Editrice religiosa Luigi Lupotto sita allora al civico 6 di Via Garibaldi.
Nella paginetta centrale: il "cuore" del Santino con la raffigurazione in litografia oro e seppia della SS. Sindone e l'Orazione in suo onore
Torino, 1898
Documento importante e a tutti gli effetti oggi, a distanza di oltre un secolo da quel giorno, considerabile storica testimonianza, è al verso della paginetta centrale del Santino l'attenta, minuziosa, e per l'epoca già quasi scientifica, descrizione del Santo Lenzuolo che fedelmente riporto di seguito, senza personali interpretazioni:
La veneranda Sindone è una tela di lino molto fina e morbida intessuta a strisce e, come si dice, damascata.
E' cucita sopra un altro lenzuolo di tela semplice e foderata di seta nera.
Misura m. 4,61 di lunghezza e 1,15 di larghezza.
Il Sacratissimo Corpo di Gesù Cristo (che misura in lunghezza m.1,68) venne adagiato sulla parte inferiore del Lenzuolo e ripiegata la parte superiore sul capo e sino alla estremità dei piedi.
Ne venne che restarono impresse le immagini anteriore e posteriore di Cristo, prodotte queste dal sangue delle molte piaghe, dai balsamici olii ed anche miracolosamente per Divino volere.
Queste due immagini sono leggermente delineate con colore bruno-rossiccio.
Si veggono intorno al capo le stille di sangue prodotte dalla Corona di spine, si scorgono le sopraciglia;
i capelli sono lunghi, sparsi sul dorso ma un poco ammucchiati
la barba è bipartita, il profilo della Sacra Testa è di tipo Orientale.
Nel costato la piaga è larga quattro dita e si veggono le macchie del sangue che ne uscì misto ad acqua.
Il braccio sinistro è conserto sopra il destro, le mani sono cavalcate non sovraposte l'una all'altra, al terminar del ventre.
Nelle mani appaiono le piaghe.
Veggonsi chiaramente le coscie, le gambe ed i piedi colle relative piaghe.
Lateralmente alle due immagini corrono due linee nerastre intercalate da diverse macchie e ripezzature.
Le macchie provengono dalle scottature e da fumo pel gravissimo incendio avvenuto nella notte dal 3 al 4 Dicembre 1532, nella Cappella e Sacristia annesse al Real Castello di Ciamberì, ove allora si conservava la veneranda Reliquia.
Carlo III il Buono, Duca di Savoia, per accertare i presenti ed i lontani che la Sacratissima Sindone, non fu consumata dal fuoco, pregò il Papa Clemente VII affinché delegasse qualche Vescovo per farne una solenne ricognizione e venisse quindi autenticata.
A tale uopo fu delegato il Cardinale Ludovico di Gorrevad con Breve 28 Aprile 1533.
La ricognizione che fece in compagnia di diversi altri Vescovi comprovò la miracolosa conservazione della veneranda Sindone.
Nella prima paginetta interna al Santino la bellissima Preghiera scritta di suo pugno dall'Arcivescovo di Torino Monsignor Lorenzo Gastaldi (1815- +1883) e dedicata a Maria SS. Consolatrice e l'Orazione al Santissimo Sacramento.
Stampata in verticale, in raffinato inchiostro in oro, nella paginetta centrale, autentico cuore del Santino, la riproduzione litografica della Santissima Sindone e l'Orazione composta in suo onore.
©Collezione privata Galanzi
A storica Memoria della medesima Ostensione, disegnata ed eseguita dall'Artista-Incisore A. Layolo, fu stampata in Torino dalla Litografia Doyen di Luigi Simondetti e distribuita con grande successo dalla Libreria Giacomo Arneodo una bellissima cartolina di piccolo formato che venne ampiamente usata all'epoca dai Pellegrini in visita nella Città Sabauda per condividere con Familiari ed amici lontani l'eccezionale Avvenimento.
A distanza di 117 anni da quell'Evento, Torino si prepara per la nuova Ostensione del Sacro Lenzuolo funebre di N.S. Gesù Cristo che verrà esposto in Duomo alla pubblica venerazione dal 19 Aprile al 24 Giugno c.a. contestualmente alla celebrazione del bicentenario- 1815-2015- della nascita di San Giovanni Bosco.
Paola Galanzi