San Gerolamo
Una bellissima Immagine devota semi-manufatta di provenienza conventuale, probabilmente Bavarese,"vestita" di preziosi broccati policromi intessuti di fili d'argento, databile della prima metà del secolo XVIII.
Un pezzo unico.
Collezione privata Galanzi
Se si esula dalla copiosissima produzione di Santini di pizzo in siderografia trinati meccanicamente a punzone nella Francia del secolo XIX, magicamente tirati fuori a flusso continuo ed inarrestabile per pochi euro dal cilindro dei tanti improvvisati Houdini del web, restano invero assai poche le Immagini devote veramente degne di attenzione e di studio da parte dei seri, appassionati, Cultori della materia.
L'Immagine protagonista e musa ispiratrice di questo articolo, con semplicità ed immediatezza disarmanti può con merito fregiarsi di tale ambito e distintivo riconoscimento.
Nata in ambito probabilmente conventuale Bavarese su base in suggestiva carta-straccia (al verso fuoriescono in più punti dalla struttura sfilacciature di fibre di lino), in essa si celebra con puntuale aderenza iconografica, deferente agli antichi attributi simbolici perpetrati dalla tradizione Cristiana, la titanica figura di San Gerolamo, Padre e Dottore della Chiesa, colto traduttore della Sacra Bibbia dal greco e dall'ebraico al latino.
La centralità della sua raffigurazione ed il prezioso collage di ricchi e pregiati broccati policromi - quello di colore azzurro, addirittura intessuto di fili di autentico argento- che lo "veste", iconograficamente ammantandolo di aggiunto carisma e di un' aura quasi regale, completano l'abile bulino, base su cui stese il pennello i brillanti colori di origine naturale.
Ieratico, nell'impegnativa traduzione della Sacra Scrittura, retta ed esposta nella mano destra insieme alla penna, strumento indispensabile per portare a compimento l'alto compito a lui affidato -ode all'improvviso squilli di tromba che annunciano il Giudizio Universale, lacerando il silenzio raccolto della sua volontaria solitudine nel deserto di Calcide.
Immancabile accanto a lui il fedelissimo leone, docilmente accucciato alla sua destra, cui l'abile Incisore, con geniale artificio grafico, volutamente conferisce ruolo di saliente importanza rispetto agli altri simboli presenti nell'Immagine.
Si tratta, infatti, di un leone visibile straordinariamente da due prospettive distinte: dapprima volto a sinistra, apprezzabile per i suoi 3/4, e rivolto, quindi, di profilo, muso in alto, verso il Santo.
Lo scopo, o l'arcano significato, di tale curioso ed abile gioco grafico di prospettiva in cui si cimentò, sicuramente divertito e compiaciuto, l'estroso e simpatico Artista-Incisore anonimo autore della Sacra Immagine, è a noi posteri devoti ignoto.
La straordinaria duplice prospettiva in dettaglio del leone di San Gerolamo presente nell'Immagine.
E' tuttavia innegabile il fatto che tale assolutamente originale peculiarità rappresenta un unicum di grande valore iconografico e simbolico conferendo all'Immagine un indubbio ed indiscutibile pregio aggiunto.
Auguro a tutti i Lettori del Blog e agli Amici una Buona e serena Domenica.
Paola Galanzi