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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





venerdì 19 ottobre 2012

Beautées passées: ossia il tragico tonfo nel Mercato Antiquario cartaceo internazionale dei Santini merlettati alias "di pizzo" Francesi del secolo XIX

 
Un classico Santino"Sansulpiciano", edito dall'Editore Bouasse Lebel nel secolo XIX acquistato una decina d'anni or sono oltre i 100 euro ed oggi reperibile sul mercato delle aste on line d'Oltralpe per appena una manciata di euro.
 
 
Il Collezionista, come un Azionista di Borsa, deve necessariamente essere sempre aggiornato e al passo con le flessioni, i picchi ed i crolli delle molteplici varianti di Santini e Immagini devote offerte dall'Antiquariato cartaceo internazionale.
 
Già, proprio come un Azionista di Borsa.
 
La crisi nazionale e globale, infatti, che allo stato attuale dell' immutato scenario politico internazionale non trova humus fertile per la tanto auspicata rinascita economica, nella fittissima trama di fattori che l'hanno determinata e nelle polivalenti conseguenze da essa derivanti, è arrivata quasi ad azzerare il valore di una delle più belle e per anni da tutti noi Collezionisti ricercate tipologie di Santini: i Santi di pizzo-in siderografia in bianco e nero o acquarellate a mano- stampati a Parigi in Rue Saint Sulpice nel 1800 dal famoso Editore Bouasse Lebel.
 
Sic transit gloria mundi.
 
Cavallo di battaglia per oltre un decennio di commercianti e venditori professionali costantemente attivi sul web, ed in particolare su un noto mercato internazionale di vendite on line, e da essi venduteci per centinaia di euro l'uno negli "anni d'oro" anzidetti, già da diversi anni hanno subito un inarrestabile crollo nella domanda, contro un'offerta- a livello nazionale- che ha ormai notevolmente -per nostra fortuna-dovuto ridurre le iniziali astronomiche pretese.
 
Ma cos'è successo esattamente ?
Com'è possibile che i tanto ricercati Sansulpiciani della Francia Romantica siano oggi valutati meno di un Santino- per quanto raro e pur sempre assai curato nella fattura- in cromolitografia ?
 
 
La risposta è palese e già da tempo sotto gli occhi dei Collezionisti più attenti, abituali frequentatori delle aste su internet: venditori e mercanti di antiche carte d'Oltralpe, assistendo, inizialmente impreparati e stupiti, al volume delle vendite ed ai conseguenti fatturati annui di decine di migliaia di euro di astuti venditori non Francesi, avranno sicuramente pensato: "Il prodotto-cioè i vari Santi di pizzo Bouasse Lebel, Turgis, Letaille etc.- è indiscutibilmente nazionale, cioè Francese, e dunque noi possiamo reperirlo con più facilità di commercianti stranieri e, conseguentemente, offrirlo sul Mercato a prezzi concorrenziali, senza cioè l'esosa e spesso assurda "cresta" applicata dai venditori non-Francesi". E così è stato.
 
Già da circa quattro-cinque anni a questa parte, stuzzicati nel latente e pur sempre lodevole nazionalismo sempre dimostrato nel corso di secoli di Storia, i Francesi propongono sul web i loro Santini a prezzi, a dir poco, ridicoli : in asta dai 3 agli 8 euro.
 
Tuttavia, Virtus in medio stat e, ritengo personalmente, che anche tali prezzi siano non congrui- soprattutto in condizioni di perfetta conservazione e bellezza del Santino- per delle Immagini devote che hanno indiscutibilmente fatto la Storia della devozione popolare in Europa per oltre un secolo.
 
In questo scenario, già di per se deplorevole, si aggiunga la tragedia di tutti noi Collezionisti d.o.c. che si ritrovano oggi in Collezione decine e- nei casi più disperati- centinaia di Santi Francesi in pizzo firmati Bouasse Lebel o altri nomi famosi di Case Editrici locali; un'immensa, spropositata quantità di soldi spesi per una tipologia che è oggi stimata appena una manciata di euro...
 
Personalmente, amando la Collezione "dinamica" e cedendo perciò periodicamente Santini dalla nostra privata Collezione per bilanciare le spese affrontate per l'acquisizione di nuovi pezzi, da Collezionista "infiltrata" nel poliedrico mondo dei venditori professionali di Santini del web, ho con amarezza potuto constatare quanto su descritto: un Bouasse Lebel da me pagato ormai quasi un decennio fà ad un venditore nazionale ben 300 euro ed offerto in asta a soli euro 70 è rimasto invenduto, senza alcuna offerta.
 
Recentemente ho avuto modo di parlare e confrontarmi sull'argomento con alcuni Collezionisti nazionali di Santini e diversi tra loro, profondamente amareggiati per essersi accorti in ritardo delle cifre esagerate sborsate su un grande mercato di aste on line con aste comprovatamente rivelatesi, talvolta, tutt'altro che trasparenti o in mercatini "mordi e fuggi" (motto valido per gli scaltri venditori, naturalmente !) mi hanno espresso la volontà di essere ormai intenzionati a cedere, seppur con enorme e comprensibile tristezza, "in blocco" la propria Collezione.
 
 
Complice la crisi attuale, gli stessi Collezionisti decisi con amarezza e loro magrado a disfarsi dei loro "tesori" per anni e a suon di bigliettoni da cento euro l'uno ospitati con Amore nei propri Albums, sono diventati altresì bersaglio di mercanti senza scrupoli che hanno loro offerto la vergognosa e ridicola cifra di pochi euro "a pezzo".
 
 
Alla luce di quanto sopra finora esposto è inevitabile e salutare per tutti noi Collezionisti una pausa di arresto: a mio avviso, in questo momento NON conviene assolutamente più investire i nostri denari in Santi di pizzo Sansulpiciani e, in egual misura, NON è auspicabile attualmente la cessione dei nostri merlettati già in Collezione.
 
Implacabile e inesorabilmente ricorrente nella Storia la Teoria settecentesca del Giovan Battista Vico, che lo si voglia o no, è oggi dunque perfettamente applicabile anche ai nostri amati Santini.
 
 
Paola Galanzi

sabato 13 ottobre 2012

La sublime bellezza dell'iconografia Mariana nelle antiche Immagini devote: una riscoperta passione tutta Italiana

 
Uno splendido Santino in cromolitografia di fine secolo XIX-inizi del XX che, pur nella sua semplicità, esalta la sofisticata Bellezza dell'iconografia Mariana.
 
Collezione privata Galanzi  
 
 
Il tema dell'iconografia Mariana, complesso e, soprattutto, perfezionatosi assai lentamente nel corso dei secoli, affonda le proprie radici in Epoca Romana Imperiale tra il secolo I ed il II  d.C. 
 
Le prime rappresentazioni pittoriche della Santa Vergine Madre del Cristo Gesù sono infatti databili del periodo anzidetto e si collocano all'interno delle antiche Catacombe in Roma -prima tra queste quella di Santa Priscilla- sedi di ritrovo di Pietro e di Paolo con i proto-Cristiani per la Celebrazione della Santa Eucarestia, Templi di Preghiera e vivo ringraziamento a Dio, Santuari di culto per i primi Martiri.
 
Bisognerà tuttavia attendere sino al secolo IV d.C., e precisamente all'anno 313, l'Editto promulgato dall'illuminato Imperatore Costantino che, nella sua dichiarazione ufficiale di liceità della Religione Cristiana, dischiude trionfalmente le porte ad una meravigliosa diffusione del culto e della devozione a Maria che si paleserà con il fiorire copioso di Chiese a Lei dedicate ovunque nell'immenso territorio delle Regioni dell'Impero Romano giunto, ormai, insieme al credo politeista, al suo inesorabile tramonto.
 
Originariamente senza dubbio ispirantesi alla rappresentazione scultorea classica della dea pagana Tellus-la Madre Terra- principio di Vita e simbolo arcaico di Fecondità e Prosperità, la raffigurazione della Madonna, con o senza il Bambino Gesu' sul suo petto, ad ogni latitudine, ha orientato, da quel momento in poi, migliaia di Artisti, Pittori e Scultori, fino ai giorni nostri.
 
Il termine stesso di Madonna- formula reverenziale con la quale ci si rivolgeva a probe madri di Famiglia e a pie donne di nobili natali in epoca medievale- implica intrinsecamente la reverente e profonda venerazione già anticamente tributata alla Santa Madre di Dio, Maria.
 
Volutamente sorvolando in questo contesto sui complessi e ricorrenti dibattiti cristologici che ebbero in seno ai Concili Ecumenici III e IV, talvolta anche con aspri scontri tra i convenuti Rappresentanti di tutte le Diocesi del Mondo, a trattare il tema della Madre di Dio, Chiese ovunque ne celebrarono la solenne soavità introducendo e diffondendo ovunque sin dal secolo VI° la celebrazione imponente dell'Assunzione in Cielo di Maria stabilita ed unanimamente riconosciuta il giorno 15 di Agosto in tutti i Calendari celebrativi delle Chiese di Oriente e di Occidente.
 
In Epoca Medievale e nel Rinascimento l'edificazione di Chiese così come di grandiose Cattedrali in stile romanico ne promosse il culto diffondendone ed amplificando
attraverso bellissime Effigi la nobile iconografia che ispirò Artisti della levatura di Duccio da Boninsegna, Michelangelo Buonarroti, Leonardo da Vinci -e nella florida Regione delle Fiandre, nei successivi secoli XVII e XVIII, insigni Artisti-Incisori nella realizzazione di splendide Immagini devote acquarellate a mano e gentilmente illuminate in oro zecchino- a rappresentarla in Capolavori scultorei e pittorici di incomparabile Bellezza.
 
Il Dogma dell'Immacolata Concezione, solennemente proclamato dal Sommo Pontefice Papa Pio IX nel 1854, promuoverà una nuova e ricchissima stagione di diffusione iconografica dedicata a Maria Vergine, rappresentata e perpetrata dai più importanti Stampatori ed Editori Francesi, dalla Maison Basset e Bouasse Lebel di Parigi a Pintard a Lione e Pellerin a Epinal, ognuno secondo uno stile proprio e personalissimo ma sempre conformi al richiamo imprescindibile all'iconografia classica celebrata dai più grandi Geni dell'Arte di ogni tempo.
 
Riprese, tra la fine del Secolo Romantico e gli anni'40 del secolo XX, dalla celebrata Casa Editrice Santa Lega Eucaristica di Milano, e non senza minor pregio e successo dalla premiata Litografia San Giuseppe di Modena nelle sue bellissime ed inconfondibili Madonne litoleografiche, le "vere Effigi" e le Madonne venerate nei principali Santuari d'Italia e del Mondo stampate in cromolitografia, occupano oggi uno dei primissimi posti tra i desiderata dei Collezionisti del nostro Paese.
 
Sono Santini semplici sì, ma di una bellezza e di un fascino tutto particolare, curatissimi nei dettagli, così come nella cromìa,spesso impreziositi, in taluni esemplari, di sobri tocchi in oro zecchino che sempre più Cultori della nostra comune, bellissima Passione stanno scoprendo e rivalutando, ospitandoli oggi con orgoglio nelle proprie Collezioni.
 
In esse la Madonna, dolcissima Madre Celeste, guarda benevola il Devoto che ad Ella si rivolge con Fede nella Preghiera, mostrando con immenso Amore materno il suo piccolo Gesù, spesso rappresentato paffuto e ricciolino.
 
Ai giorni nostri, nell'era del progresso informatico e di una contestuale ed assai preoccupante perdita dei veri Valori etici e Morali, Sua Santità Papa Benedetto XVI ,così come il suo predecessore sul trono di Pietro, l'amatissimo Papa Giovanni Paolo II, profondamente devoto a Maria, nell'Angelus domenicale in San Pietro, così come nelle sue frequenti visite ai maggiori Santuari mondiali del culto Mariano di Lourdes e Fatima, invita noi Cristiani ed i fedeli tutti a vivere la Vita- sommo ed irripetibile Dono di Dio- "con Animo profondamente e sinceramente Eucaristico secondo il suo sublime Esempio affinchè possa essa per tutti noi diventare un meraviglioso Magnificat".
 
Paola Galanzi