Nel secolo XIV nella piccola città di
Genazzano, non lontano da Roma, viveva una pietosa vedova chiamata Petruccia di
Nocera, già ottantenne.
Signora di grande rettitudine e
solida vita interiore, degna terziaria dell'Ordine Agostiniano, la sua eredità
le bastava appena per vivere modestamente.
Petruccia era molto devota della
Madre del Buon Consiglio, venerata in una vecchia chiesa di Genazzano.
Questa pietosa signora ricevette
dallo Spirito Santo la seguente rivelazione: "Maria Santissima, nella sua
immagine di Scutari, desidera uscire dall'Albania".
Molto sorpresa da
questa comunicazione soprannaturale, Petruccia si spaventò ancor più nel ricevere
dalla stessa Vergine Santissima l'ordine espresso di edificare il tempio che
avrebbe dovuto accogliere il suo affresco, così come la promessa di essere
soccorsa in tempo opportuno.
Petruccia iniziò allora la ricostruzione della
piccola chiesa.
Impiegò tutte le sue risorse...le quali finirono quando le
pareti avevano soltanto un metro di altezza.
Ed ella diventò oggetto di scherno
e di sarcasmi da parte degli scettici abitanti della piccola città, che la
chiamavano pazza, visionaria, imprudente, antiquata.
Affrontò fiduciosa questa
difficoltà, così come Noè, di cui tutti si burlarono mentre costui costruiva
l'arca.
Era il 25 aprile 1467, festa di San
Marco, patrono di Genazzano.
Alle due del pomeriggio, Petruccia si incammina
verso la chiesa, passando per il movimentato mercato in cui i venditori
offrivano dai tessuti portati da Genova e Venezia fino ad un elisir dell'eterna
gioventù, oppure un "potentissimo" liquore contro qualsiasi tipo di
febbre.
In mezzo a questo tumulto, il popolo ascolta una melodia di rara
bellezza, proveniente dal cielo.
Si fa silenzio e tutti notano che quella
musica proveniva da una nuvoletta bianca, così luminosa che offuscava i raggi
dello stesso sole.
Essa scende gradualmente e si dirige verso la parete
incompiuta di una cappella laterale.
La folla vi accorre stupefatta, riempie la
piccola stanza e vede la nuvola disfarsi.
Eccolo lì - sospeso in aria, senza
nessun supporto visibile - il Sacro Affresco, la Signora del Buon Consiglio!
"Un miracolo! Un miracolo! - gridano tutti. Che gioia per Petruccia,
quanto conforto per Georgis e De Sclavis quando poterono arrivarvi!... Era così
confermato il superiore disegno della costruzione iniziata.
Ebbe inizio,
quindi, a Genazzano, un lungo e ininterrotto susseguirsi di miracoli e di
grazie che Nostra Signora concedette in quel luogo.
Il Papa Paolo II, appena
seppe di ciò che era accaduto, vi inviò due prelati di fiducia per verificare
cosa fosse avvenuto.
Essi constatarono la veridicità di ciò che si diceva e
testimoniarono, quotidianamente, innumerevoli guarigioni, conversioni e prodigi
realizzati dalla Madre del Buon Consiglio.
Nei primi 110 giorni dopo l'arrivo
di Nostra Signora furono registrati 161 miracoli.
Nella
chiesa della Madonna del Buon Consiglio, nella piccola e bella città di
Genazzano, si trova un affresco che ha più di sette secoli di esistenza.
Fino
ad oggi si ignora dove e da chi sia stato dipinto.
Sarà stato un angelo il suo
autore? Sarà venuto dal Paradiso? Sono domande osate.
Si capisce che queste
domande sorgano durante i secoli, quando si conosce la storia degli effetti
prodotti da questa pietosissima immagine.
L'affresco crea l'impressione di
essere stato dipinto da pochi giorni, anche se osservato da vicino.
Tuttavia,
si trova da 535 anni accanto alla parete di una cappella laterale della chiesa.
Ancora di più: secondo quanto attestano i documenti, si mantiene sospeso in
aria durante tutto questo tempo!
È stato spostato da Scutari, in Albania, fino
a Genazzano grazie ad un'azione angelica.
Così
descrive questi avvenimenti soprannaturali uno dei più grandi esperti in
materia:
"Portata
da mani angeliche, si trovò (l'immagine") sospesa lì nella rustica parete
della nuova chiesa, e con tre nuovi singolarissimi prodigi allora avvenuti.
(...)
Il celeste dipinto era sospeso per virtù divina a un dito dal muro,
sospeso senza fissarsi su di esso; e questo è un miracolo, tanto più stupendo
se consideriamo che la riferita immagine è dipinta con colori vivi su di uno
strato sottile di intonaco -con il quale si è staccato dalla chiesa di Scutari,
in Albania- così come per il fatto, comprovato tramite l'esperienza e le
osservazioni fatte, che nel toccare la Santa Immagine, essa cede" (Fra
Angelo Maria De Orgio, Istoriche de Maria Santissima del Buon Consiglio, nella
Chiesa de'Padri Agostiniani di Genazzano, 1748, Roma, p. 20).
Nel XIX secolo, un
rinomato studioso di questo celestiale fenomeno ha osservato:
"Tutte
queste meraviglie (della Santa Immagine) si riassumono, infine, nel prodigio
continuo che consiste nel ritrovare oggi quest'immagine nello stesso posto e
allo stesso modo in cui fu lasciata dalla nuvola nel giorno della sua
apparizione, alla presenza di tutto un popolo che ebbe allora la felicità di
vederla per la prima volta. Essa si è posata ad una piccola altezza da terra,
ad una distanza di circa un dito dalla parete nuova e rustica della cappella di
San Biagio, e lì rimase, sospesa senza alcun supporto" (Raffaele
Buonanno, Memorie Storiche della Immagine de Maria, SS. Del Buon Consiglio Che
si venera in Genezzano, Tipografia dell'Immacolata, Napoli, 20 ed., 1880, p.
44).
Alla festa
del Battesimo di Sant'Agostino e di San Marco, patrono di Genazzano, il 25
aprile 1467, intorno alle quattro del pomeriggio, una celestiale melodia inizia
a farsi sentire nei più diversi angoli della città.
Un grande numero di
persone, riunite nella piazza del mercato, cominciano a chiedersi meravigliate
da dove vengano i sublimi e affascinanti accordi.
Ecco che una divina sorpresa
si rivela davanti agli occhi di tutti: in mezzo a raggi di luce, una piccola
nuvola bianca scende fino ad una parete della già citata chiesa, le cui campane
cominciano a suonare fortemente e da sole.
Prodigio ancora piú grande:
all'unisono, tutte le campane della città suonano con energia.
Nel disfarsi
lentamente dei raggi di luce e della nuvola, il bellissimo affresco che fino ad
oggi si trova in quel posto può essere contemplato dal popolo, e da quel giorno
non ha smesso di versare copiose e sensibili grazie, facendo giustizia alla
preziosa invocazione di Madre del Buon Consiglio.
La notizia di un così
straordinario avvenimento si sparse per tutta l'Italia come una saetta.
Due
giorni più tardi ebbe inizio una vera valanga di miracoli: un posseduto si
liberò dai demoni, un paralitico cammino con naturalità, una cieca recuperò la
visione, un giovane lavoratore morto da poco risuscitò...
Nei primi centodieci
giorni, Maria del Buon Consiglio distribuì centosessantuno miracoli ai suoi
fedeli devoti.
Pellegrini di tutto il paese si spostarono per ricevere i
benefici dalla Madre di Dio.
Davanti al Santo Affresco, una scena si ripete
costantemente: Ella esaudisce in qualche modo tutte le richieste che Le sono
rivolte.
Nei dubbi, nelle perplessità o persino nelle privazioni, dopo un certo
tempo di preghiera - maggiore o minore, dipendendo da ciascun caso - Maria
Santissima fa sentire nel fondo dell'anima in difficoltà, il suo sapiente e
materno consiglio, accompagnato da cambiamenti di fisionomia e di colorazione
del dipinto.
È indescrivibile, questo specialissimo fenomeno.
(Fonte: Rivista Araldi del
Vangelo, Aprile/2002, n. 4, p. 24-25 e Aprile/2004, n. 28, p. 16 a 18)
Paola Galanzi