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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





mercoledì 20 luglio 2016

MARIA SS.BAMBINA IN MILANO-ICONOFILIA-DEVOZIONE MARIANA-FEDE-STORIA-TRADIZIONE-CULTURA


Le origini storiche deI culto della Natività di Maria non sono molto conosciute; le prime tracce appartengono alla liturgia orientale. 
Se noi occidentali apriamo il calen­dario della Chiesa orientale greca scopriamo che l'anno li­turgico non incomincia alla fine di novembre e in avvento, ma con il 1° settembre. 
In tal modo la prima grande festa dell'anno nuovo dell'oriente cristiano è quella della nascita di Maria. 
I latini, primi fra tutti i romani, intorno al secolo VIII, presero dai greci questa festa che da Roma si diffonderà poi in tutta la Chiesa d'occidente. 
In Milano, il culto della Natività di Maria sembra risalire al secolo X, mentre il duomo dedicato a 'Maria nascente' sa­rà consacrato il 20 ottobre 1572 da san Carlo Borromeo
Non lontano dal duomo, nella casa generalizia delle Suore di Carità, in via santa Sofia, si apre un Santuario do­ve, in una culla di bronzo dorato, è custodita un'immagine miracolosa di Maria Bambina
QuaI è l'origine e la vicenda del simulacro? Intorno agli anni 1720-1730 suor Isabella Chiara Fornari, francescana di Todi, modellava volti in cera di Gesù Bam­bino e di Maria Bambina; era questa un'espressione della devozione ai misteri dell'infanzia di Gesù e di Maria, tipica del '700. 
Un simulacro in cera, raffigurante Maria in fasce, fu dona­to a mons. Alberico Simonetta e, alla sua morte (1739), l'effigie passò alle Suore Cappuccine di Santa Maria degli Angeli in Milano, che ne divulgarono la devozione. 
Gli anni che vanno dal 1782 al 1842 segnano la sop­pressione, decretata prima dall'imperatore Giuseppe II e poi da Napoleone, delle varie congregazioni religiose. 
Il si­mulacro è portato da alcune suore Cappuccine presso il convento delle Agostiniane, poi dalle Canonichesse latera­nensi; sarà quindi affidato al parroco don Luigi Bosisio, perché lo trasmetta a un istituto religioso che possa man­tenerne viva la devozione. 
Questo simulacro avrà, come suo penultimo porto, un luo­go di sofferenza: l'Ospedale Ciceri di Milano. 
Lì verrà affi­dato dal Bosisio a suor Teresa Bosio, superiora delle Suore di Carità di Lovere (Bg), congregazione religiosa fondata nel 1832 da Bartolomea Capitanio.
Queste suore che il popolo chiamerà in seguito 'di Maria Bambina', presenti in Milano dal marzo del 1842, erano state chiamate dal card. Gaysruck per l'assistenza ai malati dell'ospedale. 
Al Ciceri, suore e malati si rivolgono ben presto a Maria Bambina per ottenere forza, speranza e protezione. 
Nel 1876, in seguito al trasferimento della casa generalizia e del noviziato, il simulacro passerà in via santa Sofia. 
L'effigie di Maria Bambina ha ormai oltrepassato il secolo: il volto in cera appare scolorito e sciupato dal tempo; vie­ne così sostituita con un'altra immagine, mentre quella originale sarà riesposta l'8 settembre di ogni anno all'inter­no della casa religiosa. E' il 1884... 
Nella cronaca dell'anno si legge: "...erano le ore sette del 9 settembre 1884... La madre si reca nell'infermeria per la visita alle ammalate e, preso il santo simulacro, va di let­to in letto porgendolo alle suore ammalate perché lo ba­cino. Giunge alla postulante Giulia Macario, da più giorni aggra­vatissima. Questa si sforza di avvicinarsi alla Celeste Bam­bina, con parole affettuose chiede la guarigione. Subito si sente per tutto il corpo un fremito misterioso. 'Sono gua­rita!', esclama. Si alza e cammina". 
Da allora, il 9 settembre di ogni anno, si festeggia il 'gior­no del miracolo'. Dal 16 gennaio, poi, dell'anno successivo si nota un fatto straordinario: l'immagine di cera, scolorita e ingiallita, comincia a diventare così bella da sembrare "una bambina vera".
(continua sul Sito Piccoli Figli della Luce-Fonte)



Paola Galanzi

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