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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





sabato 10 aprile 2010

Il Collezionismo dI Santini ed Immagini devozionali in Italia: Roberto Sica: il Giuramento di Ippocrate esaltato da un’autentica “ Pìetas ” Cristiana.

Saint DominiqueSaint Dominique
Raffinata siderografia su base finemente trinata a punzone con coloritura a mano coeva - Editore:Turgis à Paris - Francia, prima metà sec. XIX
(Collezione privata Dott.Roberto Sica)


"Collezionismo di Santini ed Immagini devozionali" è sinonimo di condivisione fraterna ed amichevole così come inequivocabilmente lo è il Cristianesimo come Gesù ce lo insegnò nella Sua breve Vita terrena......

Nel panorama del mondo Collezionistico Italiano di Santini ed Immagini devozionali si staglia netto e distinto nell’ antichissima Terra di Hirpinia in Campania il nome del Dottor Roberto Sica.
Si, perché Roberto rappresenta il Medico e l’ Amico che tutti vorremmo avere accanto.
Impegnato da anni con alta professionalità e autentico Amore nella sua nobile “missione”dedicata al Prossimo, Medico “Speciale” designato dalla Santa Sede a varcare le soglie schive e inaccessibili di Conventi e Monasteri claustrali per apportare cura e guarigione nella sofferenza fisica là dove regna la più sublime Spiritualità, Roberto Sica è da molti anni un appassionato estimatore e Collezionista di Immagini di devozione, da lui amorevolmente “raccolte” non solo con fine senso estetico ma anche – e soprattutto- con un profondo parametro indissolubilmente legato alle Virtù Cristiane di Fede e Speranza popolare di migliaia di “ammalati” con i quali da sempre Roberto condivide la sua vita con generosa e totale dedizione professionale e fraterno Cristiano conforto.
Ma le cose più importanti lascio che ve le racconti lui personalmente……


La Storia della mia Collezione di Santini.


Quando ero un giovane tirocinante ospedaliero, a ridosso della Laurea in Medicina, la mattina effettuando il "giro" delle corsie per raccogliere l'anamnesi dei nuovi pazienti ricoverati, potevo notare sulle testiere dei letti o sui comodini Immaginette di Santi e di Madonne venerate sotto vari titoli, attaccati con dello sparadrappo (adesso si chiama cerotto) o infilati in qualche fessura dell'armadio, a volte appiccicati sulla bombola
dell'ossigeno (come s'usava allora).
Erano Immaginette sistemate dal paziente stesso o verosimilmente da qualche suo congiunto, e servivano ad invocare il Santo (in genere quello venerato nel paese di provenienza) affinchè intercedesse per ottenergli la pronta guarigione dalla malattia che lo aveva condotto in Ospedale.
Si risvegliarono in me antichi ricordi, ormai sopiti, di quando io, poco più che settenne, andando a far visita alla nonna materna, la
facevo disperare usando le Immaginette, che gelosamente custodiva nei suoi libretti di preghiera rilegati in tartaruga con teutonica cura - la mia nonna era di Hannover - per giocarci con i compagnacci usandoli “a mo' di figurine dei calciatori”.
Sorse, poi, in me la curiosità nel vedere le immagini di alcuni Santi e Sante, i cui nomi neanche conoscevo.
Decisi così di raccogliere i "doppioni" o le Immaginette che rimanevano attaccate dopo che i pazienti venivano dimessi, anche ad evitare che finissero fra i rifiuti.
In seguito, durante il servizio Militare di Leva, come Ufficiale di Fanteria Aiutante di Campo, a volte davo un aiuto al Cappellano Militare nel preparare le Cresime, i Precetti, le giornate di spiritualità dei Militari e venendo a contatto con Frati, Suore, Monache e Sacerdoti, da loro generosamente aiutato, riuscii a raccogliere migliaia di Immaginette.
Tuttora sperimento la squisita e spontanea donazione da parte di Suore e Sacerdoti, la maggior parte delle Immaginette antiche le ho avute da loro. Quando vengo a contatto con una nuova immaginetta, la mia attenzione và oltre che “all' insieme ”, ai singoli particolari che l'artista ha voluto rappresentare in un piccolo frammento: testimonianza dell'Arte di un’ epoca storica e di particolari iconografici studiati dai Teologi (la palma, il giglio, gli Angeli, la mitria, il pastorale, la stola, il calice…) e
poi la natura, il paesaggio, la flora e la fauna, i
riferimenti simbolici
(l'ancora, la croce, la spada, le tenaglie, gli attrezzi agricoli, gli elmi e i
cimieri con le loriche dei primi Santi martiri, ecc), ma anche la preghiera incisa al verso, come pure i cenni biografici del Santo; a volte firme
autografe, dediche o date in occasione di Feste patronali, di ricorrenze, di pellegrinaggi ai Santuari….
Spesso, mi capita di incontrare, specie in occasione di visite mediche, lavoratori e gente comune, a volte apparentemente lontani dalla Fede, che traggono dal portafoglio (a volte con pochi soldi dentro), un Immagine semmai logora di un Santo e lo mostrano con un certo orgoglio: questo perchè ogni "Santino" richiama una speranza, una consolazione, un aiuto in momenti di difficoltà.
Evidentemente l'uomo ha una dimensione che non si limita a questo mondo e i Santi ci richiamano all'eternità per la quale siamo stati creati…
I Santini e le Immagini devozionali costituiscono un' importante attestazione di Fede e di tradizione popolare che a giusto titolo merita di essere diffusa e studiata.
Con l'augurio di ogni bene a tutti,
peramenter in Domino amicus certus et fidelis,

Roberto Sica

1 commento:

  1. I loved Paola's article and the beloved doctor's story.  I read his story again and again, overwhelmed by the depth and power of his words. I wanted to find words to comment but finally realized that my only true comment would be my tears of gratitude.

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