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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





lunedì 3 gennaio 2011

I Luttini o Ricordini dei defunti: antiche origini della tradizione Cristiana di commemorazione e interessanti curiosità


BID VOOR.... (PREGA PER...)
Rarissimo Luttino manufatto e manoscritto su pergamena con raffinata miniatura di provenienza conventuale; sono presenti al verso il titolo relativo alla carica ecclesiastica rivestita, il nome completo e la data del decesso della persona commemorata.
Fiandre, sec.XVIII
Collezione privata Dr.Theo Breugelmans

Fu il pennello guidato dalla tradizionale e ben nota maestria di un Monaco-Artista amanuense, o più probabilmente, per la minuziosa e delicata leggiadria degli elementi floreali e del piccolo abete stilizzato che incorniciano la preziosa miniatura di Sant’Agostino, dalla mano leggera e soave di una Suorina, nell’atmosfera di sublime spiritualità di un antico scriptorium profumato d’incenso e di preziosi testi manoscritti illuminati da splendente oro zecchino, a creare il giorno 9 di Aprile dell’anno 1761, con ossequiente devozione e vivo e partecipe cordoglio, il luttino per il Reverendo Padre Joannes Van Assema, verosimilmente l’anziano e carismatico Padre Abate di una qualche rinomata Abbazia immersa nel verde rigoglioso di una millenaria foresta delle Fiandre. Dovremmo probabilmente estendere le nostre ricerche, a ritroso nel tempo, a documenti cartacei risalenti al secolo XVIII, gelosamente custoditi presso Archivi anagrafici, seppur un’indagine in tale direzione- ignorando noi il luogo in cui il Reverendo Padre ben tre secoli fa visse, morì e fu tumulato secondo l’antica tradizione Cristiana- non senza difficoltà approderebbe al risultato sperato, quello cioè di restituire alla persona un’identità completa, con notizie e dati biografici dettagliati ed esaustivi.

Il rarissimo luttino, protagonista dell’articolo odierno, anche per l’estrema eccezionalità rappresentata nel 1700 dalla limitatissima produzione destinata a tal uopo, ristretta a personaggi eminenti dell’alto Clero e della nobiltà, è riuscito nel suo intento originario ed ispiratore, quello cioè di tramandare ai posteri la memoria del defunto, giungendo attraverso i secoli indenne sino a noi, nel casto candore della pergamena e nella freschezza dei delicati colori.
A testimonianza e suggello dell’importanza del ruolo rivestito in vita dal Reverendo Padre Van Assema sono la statuaria figura di
Agostino d’Ippona, Padre e Dottore della Chiesa, raffigurato nella splendida miniatura, e la nobile e resistente materia alla quale, come verosimilmente anzidetto, da devoti e affezionati confratelli ne venne affidata l’imperitura memoria.


La definizione di Paesi Bassi accomunò nella sua accezione geografica, così come pure storica e di antica tradizione religiosa Cristiana, la nordica Regione chiamata Olanda con il lussureggiante territorio delle Fiandre fino all’anno 1581; a partire da tale data, nel complesso ed articolato scenario della Controriforma cattolica, i destini e le storie delle due nazioni suddette si separarono definitivamente: l’Olanda, in Fiammingo Nederland - oggi territorio distintamente designato con il nome di Paesi Bassi- accogliendo le teorie luterane e calviniste, e le Fiandre- Vlaanderen in lingua Fiamminga- strenuamente ed eroicamente combattendole a tutela dei dogmi dell’antica tradizione cattolica da secoli ben radicata in tutto il vasto territorio.
La tradizione letteraria Fiamminga tramanda le origini dell’uso dei “
LUTTINI”- in Fiammingo “met de hand geschreven BIDPRENTJES”, come databili addirittura del secolo XVI, rigorosamente manufatti e manoscritti su carta e/o su pergamena e di provenienza claustrale, ma di fede Protestante e specificamente provenienti da Amsterdam e località alla suddetta città immediatamente limitrofe.


Ad Anversa, e contestualmente in tutto il territorio Fiammingo, la comparsa dei primi “Ricordini dei defunti “ o LUTTINI di fede Cristiana Cattolica fu successiva di almeno un secolo e dunque attendibilmente databile degli inizi, e con maggior sicurezza potremmo meglio dire, della prima metà del sec.XVII.

Irreperibili nello stesso territorio delle Fiandre quelli che a giusto titolo possono essere definiti i “prototipi” datati dell’epoca controriformistica, incisi quasi esclusivamente su pergamena in bianco e nero o a colori dai bulini dei più noti e celebri Incisori Fiamminghi, dai Van Merlen a De Boudt- per citarne giusto due tra i molti- i più antichi, attualmente ospitati nei vari Musei delle Tradizioni Popolari così come presso esclusive private Collezioni, non valicano a ritroso nel tempo la data del 1770, essendo per la maggior parte datati degli anni tra il 1775 ed il 1800, pur ciononostante sempre rappresentando delle autentiche ed assolute rarità.

La formula comunemente usata per la creazione di LUTTINI- o per meglio dire, per l’adattamento di Immagini devozionali a tal uopo in ambiente claustrale o presso le Botteghe degli anzidetti Incisori rivisitate e corrette- fu semplice e coincisa, sia in epoca Barocca che successivamente nel sec. XVIII: “BID VOOR”- ossia “PREGA PER” o “PREGA PER L’ANIMA DI ” seguito dal nome e cognome del defunto e quasi sempre dalla data di morte.

Bisognerà attendere la fine del secolo XVIII e gli inizi del 1800 perché tale formula si arricchisca di nuovi elementi, più circostanziati e maggiormente indicativi relativamente alla persona defunta da commemorare: il luogo di nascita e di morte, la carica rivestita ed il grado - nel caso, ad esempio, di alti graduati Militari- seguiti da una più o meno lunga preghiera.



VIANDANTE, HO POCO DA DIRE: FERMATI E LEGGI.
QUESTO E’ IL RICORDO NON BELLO DI UNA DONNA CHE FU BELLA.
I GENITORI LA CHIAMARONO CLAUDIA.
AMO’ IL MARITO CON TUTTO IL CUORE.
MISE AL MONDO DUE FIGLI: UNO LO LASCIA SULLA TERRA, L’ALTRO L’HA DEPOSTO SOTTO TERRA.
AMABILE NEL PARLARE, ONESTA E RISERVATA NEL PORTAMENTO, CUSTODI’ LA CASA, FILO’ LA LANA.
HO FINITO: VA PURE.

Età dei Gracchi (II secolo a.C.)- Roma

Nella Roma del II secolo a.C., in un’epoca nota agli Storici come Età dei Gracchi, due secoli prima della nascita di Gesu’ Cristo, le lapidi di travertino o di marmi pregiati provenienti dall’Egitto e dalla Grecia, abilmente incise dall’inscriptor assolsero alla medesima funzione di tramandare ai posteri la memoria dei defunti, proprio quali autentici, antesignani LUTTINI.



Il suggestivo testo epigrafico che riporto qui sopra quale modello dell’epoca, dal velato e pur composto dolore che traspare dalle parole dettate all’ inscriptor dal marito, celebra la memoria di una donna romana, esemplare moglie e madre.
Di lei è tramandato il nome –
CLAVDIA - i due figli avuti, di cui uno precocemente scomparso prima di lei, e, secondo i canoni tradizionali attestati dalle molteplici iscrizioni funerarie della Roma dell’epoca, le salienti e comuni caratteristiche etico-comportamentali designanti le Matronae, ossia le oneste e probe Madri di Famiglia.


Anche in questo caso, si dovrà attendere tre secoli ancora, dal periodo in cui visse CLAVDIA, perché il testo commemorativo di persone defunte divenga una breve seppur completa biografia, con la citazione di dettagli tipici ed inconfondibilmente caratteristici della persona commemorata: il praenomen, il nomen, il patronimico, la origo- città o area geografica di provenienza originaria- la tribus di appartenenza, il grado militare, l’ufficio o la magistratura prestati, oltre naturalmente all’età espressa in anni, mesi e giorni e talvolta, legato in particolar modo a casi specifici di morti improvvise e violente, il luogo- la città o la regione- teatro del decesso.
I “LUTTINI” incisi su marmo nella Roma antica, pur se affidanti l’anima del compianto defunto all'auspicata solerte e amorevole protezione degli dei Mani, sostanzialmente in niente differiscono dalle preghiere manoscritte in epoca Barocca nelle cattolicissime Fiandre o finanche nei moderni LUTTINI ancora oggi in uso nel nostro Paese e ovunque in Europa e nel Mondo: comune è il pathos straziante per una morte prematura o comunque inattesa, identiche- pur se scritte in lingue assai diverse e lontane tra loro - le toccanti parole piene di amore e di affetto profondo alla persona cara dedicate da chi, affranto dal dolore e inconsolabile, resta.

Un altro antesignano, alquanto sui generis prototipo degli attuali LUTTINI – a mio personale parere di gusto assolutamente discutibile e tutt’altro che elegante- fu rappresentato in Epoca Vittoriana, con particolare e delimitato riferimento temporale al ventennio che intercorse tra il 1840 ed il 1860, dalle fotografie post mortem.

Tale atipica e alquanto biasimevole moda esplosa in Francia, Inghilterra e nei maggiori Paesi dell’Europa centro-settentrionale in concomitanza con l’avvento dei primi dagherrotipi e contestualmente ai progressi raggiunti in campo tipografico consentì – nella bizzarra e pur breve usanza- di creare dei RICORDINI dei defunti” corredati da foto- stampate in color seppia o bianco e nero e non di rado ritoccate da dettagli colorati a mano- del caro estinto fotografato a morte avvenuta- da cui appunto la denominazione di fotografie post mortem- vestito di tutto punto, con gli occhi ben aperti, seduto su sedie o confortevoli dormeuses in posizioni assolutamente naturali come fosse ancora vivo e, nel caso specifico dei bambini, con la bambola o l’orsetto preferito tra le manine, da distribuire a parenti ed amici in memoria del congiunto scomparso.


Nello specifico del nostro Paese, eccezion fatta- come nel caso del rarissimo ed assai prezioso LUTTINO realizzato nell’anno 1761 per il Reverendo Padre Joannes Van Assema da una miniatura su pergamena raffigurante Sant’Agostino e appartenente alla museale ed ormai ben nota a tutti i Collezionisti Collezione privata dell’amico Fiammingo Dr.Theo Breugelmans- per nobili ed aristocratici ed alti Prelati, cui sono pure riferibili LUTTINI costosi ed esclusivi realizzati su pergamena prevalentemente in ambito claustrale, databili parimenti già del secolo XVIII- bisognerà attendere sino al secolo XIX per un fruimento di massa che raggiungerà l’apice di costume e maggiore diffusione agli inizi del successivo secolo XX con l’avvento della stampa seriale, fenomeno a tutti i Collezionisti noto con il nome di offset.

Mi permetto di aggiungere a tal proposito un’ultima curiosità: in Italia, tra le prime Case Editrici a diffondere con gran successo la stampa dei LUTTINI sin dalla fine del secolo XIX e per l'intera metà del successivo, fu proprio la Santa Lega Eucaristica di Milano.


Paola Galanzi

1 commento:

  1. buongiorno Paola e ben ritrovata mai avrei pensato di vedere "Luttini" di così bella e pregevole qualità. avevo ben altre conoscenze sulla produzione dei ricordini destinati ai defunti. Complimenti al Dr.Theo per gli straordinari pezzi che periodicamente ci permette di ammirare. Sempre Grande e qualificato è il lavoro di Paola, questo articolo è bellissimo e molto interessante; mi ha colpito l'epitaffio che bello...una poesia. Un caro saluto lucio

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