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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





lunedì 21 novembre 2011

Il Mercato attuale dei famosi "SANTI DI PIZZO": dietro un'apparente (ma fasulla) "svalutazione", protagoniste- e vincenti- le abili manovre dei commercianti stranieri


"Santino- cosiddetto- di pizzo": siderografia acquarellata a mano, della celebre e fortunata produzione Francese firmata dall'Editore Bouasse-Lebel
Francia, secolo XIX


Sono sempre loro i più richiesti e ricercati dai Collezionisti italiani: i "Santi di pizzo", onore e vanto della vastissima produzione Francese che inondò letteralmente, per tutto il secolo XIX°, il redditizio Mercato cartaceo delle Immagini devote di una Francia romantica, impegnata allora nella non semplice attuazione di un nuovo, delicato assetto politico e religioso.

Superfluo citare i nomi dei celebri Editori Maison Basset e Bouasse-Lebel, quest'ultimo-come noto ai Cultori- astuto e lungimirante acquisitore delle raffinatissime siderografie su base in pizzo acquarellate a mano della sfortunata Maison di Rue Saint Jacques, attiva a Parigi sin dalla fine del secolo XVIII°.

Un repertorio, come detto, immenso: dai famosi "Souvenirs de Prémiére Communion", con eteree figure di Comunicande "vestite" di delicata carta velina abilmente plissettata, a tutto il ben vasto Empireo dei Santi della Cristianità, passando attraverso le coloratissime celebrazioni della Sacra Famiglia, esaltata da preziosi e scintillanti lustrini d'oro e paillettes policrome, fino ai più doverosamente austeri "luttini"; a distanza di un secolo e mezzo- mai avrebbero potuto i postumi acquisitori Bouasse-Lebel immaginarlo !- tali Santini avrebbero conosciuto un vero e proprio "ritorno di gloria".

Sempre più rari ed il più delle volte "malridotti" nelle offerte che di essi fa attualmente il Mercato cartaceo Italiano, soprattutto attivo nei grandi siti di vendita presenti nel web, vengono invece proposti a prezzi base d'asta incredibilmente allettanti- da 4 a 9 euro- da abili commercianti esteri, in particolar modo Francesi, che, grazie al brillante escamotage, detengono attualmente il primato indiscusso di vendite di questa collezionatissima tipologia di Immagine devota.

Attenzione però: non deve trarre in inganno tale magnifica presentazione ! I pochi euro posti a base d'asta, infatti, si traducono infine con aggiudicazioni MAI inferiori a 70- 100 euro, ed oltre, per ogni singolo Santino colorato a mano.

E a farne le spese, in tale specchio per le allodole intelligentemente messo a punto oltralpe, non solo è il Collezionista Italiano, fedele Cultore dei Santi trinati a punzone, ma, inevitabilmente, il primo ad esserne toccato è l'Antiquario italiano che tratta tali ricercatissime Immagini devote.

Ho parlato personalmente, di recente, con uno tra i più accreditati e noti venditori di Santini a livello nazionale e lo stesso si lamentava dell'impossibilità, ormai, di acquistare tali Immagini all'estero, con particolare riferimento alla Francia, date le sempre più esose richieste dei venditori locali.

Complice, poi, anche la grave crisi economica globale e, per quanto direttamente ci riguarda, l'importante recessione dall'esito finale ancora incerto ed assai preoccupante, e il gioco è fatto.

Ma, in finale, quanto sono dunque valutabili oggi i "Santi di pizzo" ?  Si può iniziare - e con non poca preoccupazione per i tanti affezionati e fedeli Cultori del genere- a parlare di una pericolosa svalutazione ?

La risposta è: assolutamente NO, in virtù di quanto finora detto ed attendibilmente verificato, soprattutto dai dati provenienti dalle innumerevoli transazioni portate a termine con successo dai venditori francofoni della Madrepatria.

Un Santino merlettato in siderografia, acquarellato a mano, vale dunque al momento attuale- sempre se in CONDIZIONI OTTIMALI di conservazione, naturalmente- dai 70 ai 90 euro.

A questa ufficiale ri-valutazione si aggiunga anche la componente straordinaria e-passatemi il termine- dogmatica, che, alla fine, è sempre il singolo Collezionista a dirigere l'andamento del Mercato: non è raro, infatti, pur nei nostri tempi di pesante crisi, assistere ad aste che si concludono, con somma soddisfazione del fortunato venditore, a cifre ben oltre la quotazione massima stabilita dalla media europea.

Discorso a parte meritano le ben più preziose-e RARE- tipologie di Santini merlettati sfavillanti di paillettes e lustrini d'oro e gli ancor più rari e preziosi-oltre che veramente belli- "Santini a teatrino", i cui costi si confermano attualmente, stabilmente dai 120- sino ad arrivare, talvolta- ai 250 euro per gli esemplari più rari e di raffinatezza assolutamente extra-ordinaria.

Paola Galanzi

2 commenti:

  1. Ciao Paola,
    bentornata! Cominciavo a sentire la tua mancanza e quella dei tuoi, sempre interessantissimi post. A presto e un cordiale saluto a Renato

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  2. Roberto De Santis - Amministratore della pagina FB - AICIS24 novembre 2011 alle ore 11:58

    Carissima Paola,
    il tuo ritorno con questo interessante post è molto gradito ed è stato particolarmente atteso.
    L’aspetto che tu evidenzi rientra, a mio modesto parere, in una situazione complessiva in cui il settore collezionistico delle “immagini devote” ha subito deviazioni tali da snaturarlo.
    Uso questa definizione - immagini devote - molto generale per non entrare, anzi, neppure sfiorare, la diatriba che spopola tra i nuovi esperti del settore sulla necessità di primaria importanza, della definizione al millimetro, di ciò che rientra, o non rientra, nel collezionismo dei santini.
    Il settore collezionistico di cui noi ci occupiamo ha subito notevoli variazioni e “abusi” e ogni giorno noto, con grande dispiacere, che la situazione peggiora … e purtroppo la pensano come me molti altri collezionisti ben più esperti e da molto più tempo interessati all’argomento, che oggi umilmente defilati, preferiscono approfondire e acculturarsi (seriamente).
    Dal piacere del giro al mercatino, si è passati ad un mercatino continuo online: non mancano gli aspetti positivi per il collezionista … ma molti sono quelli negativi! Il piacere dello scambio e della collaborazione tra cultori ha ceduto il posto ad una insana diffidenza. Ed infine l’assenza di umiltà da parte di chi si affaccia nel settore proponendosi come nuovo vate di massima cultura ha deviato anche il “mercato” virtuale e non. Senza prendere poi in considerazione l’aspetto devozionale delle immaginette … fondamentalmente insito nell’oggetto collezionato, ormai trascurato, anzi non preso nemmeno in considerazione dai più.
    Lungimirante fu l’AICIS, anni or sono a modificare il termine collezionista in cultore … almeno il termine, deriva da culto … il culto reso all’immagine devota, in realtà reso a Qualcuno di ben più in alto di un terreno foglietto di carta, seppur pregiata ;-)
    Perdona lo sfogo, forse un po’ OT.
    Un caro saluto e buono studio,
    Roberto

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