S. GALGANE ORA PRO NOBIS
Raro Breve in xilografia stampata su fascia in lino e seta
Area senese, anno 1713
Collezione privata Galanzi
© all rights reserved
Al solo tatto, delicatissimo, nella gentile trama a spina di pesce delle fibre in pregiato lino italiano e sottilissimi fili di seta conferenti il distinto, nobile pallore quasi argenteo che lo illumina, nel preciso contesto storico dei primi del 1700 relativo all'area senese cui si riferisce ed in cui venne concepito e realizzato, evoca nitidamente il suo intenso vissuto di oltre tre secoli, quasi trasudando memoria dell'importante, solenne cerimoniale religioso che lo vide protagonista cinto sulla fronte di un bambino della nobiltà locale.
Il Breve di San Galgano- dettaglio con l'effigie del Santo ed invocazione
© all rights reserved
Nell'ambito del preciso contesto collezionistico relativo alle antiche Immagini devote è assimilabile per tipologia all'antichissimo Breverl, già anni addietro da me presentato ed ampiamente trattato qui sul mio Blog, antesignano, pur con le dovute distinzioni che illustrerò appresso, dei noti Breve di Sant'Antonio da Padova e Breve o Benedizione di San Francesco d'Assisi, stampati su tela sin dal secolo XVIII fino agli anni'30 e '40 del secolo scorso e notoriamente, come da tradizione, indossati nella versione dello scapolare sotto gli indumenti a diretto contatto con la persona o, più semplicemente, cuciti internamente allo stesso vestiario.
Il Breve di San Galgano- dettaglio con l'effigie del Santo
© all rights reserved
Evidente e straordinario in questo Breve di San Galgano, elemento formale importantissimo e distintivo, assolutamente non presente e mai contemplato nei due succitati Brevi di Sant'Antonio e San Francesco, è il richiamo netto all'antica vitta Romana, sottile benda in stoffa pregiata-solitamente in seta o in lino - con le effigi degli Dei sacri a Roma che, morbidamente allacciata sulla nuca, cingeva la fronte dei Sacerdoti- quasi a voler creare un contatto diretto e privilegiato con il Divino- e che di essa ne ripropone e conferma, a distanza di quasi due millenni, il valore altamente sacrale.
San Galgano conficca la spada nella roccia
bassorilievo in marmo dello Scultore Giovanni di Agostino (1332-1347 ca.)
Pinacoteca Nazionale, Siena
Galgano Guidotti, figlio di Guidotto e Dionigia, esponenti della nobiltà locale, nacque nel 1148 nel piccolo borgo di Chiusdino (Siena), nei pressi dell'antica Abbazia che verrà successivamente a lui dedicata.
Secondo la tradizione, fu un figlio a lungo desiderato ed era destinato, per i costumi dell'epoca, ad una vita da guerriero, quale cavaliere: la sua vita si svolse nel senese, durante le lotte dei signori locali, per la supremazia politico-militare nel territorio.
Fu un secolo di contese che attraversò la Toscana e vide il disfacimento del cosiddetto stato canossiano.
Un lento e sofferto seppur glorioso percorso di evoluzione spirituale e di conversione accomuna San Galgano a San Francesco d'Assisi.
« Qui adolescentie sue tempore lascivie argumentis aliquantulum animum relaxavit. »
| |
(R. Pisano, Legenda Beati Galgani)
La spada nella roccia di San Galgano
Cappella di Montesiepi a Chiusdino (Siena)
|
Nell'anno 1180, all'età di 32 anni e nell'apoteosi del suo cammino di conversione quale Cavaliere di Dio, così come già anticipatogli in sogno da San Michele Arcangelo, conficcò la sua spada in una roccia che affiorava dal terreno utilizzandola da quel momento in poi come croce sulla quale pregare e disconoscendola così per sempre quale temibile e deplorevole arma d'offesa.
Il giorno 3 di Dicembre dell'anno 1181 Galgano muore - appena un anno prima della nascita in Assisi di San Francesco- e solo quattro anni più tardi sarà proclamato Santo da Papa Lucio III.
La Cappella o Rotonda di Montesiepi
Nell'area del suo Eremo venne edificata negli anni a seguire una Chiesetta nota col nome di Cappella di Montesiepi e a far data dal 1218 si iniziò nelle immediate vicinanze l'edificazione della splendida Abbazia a lui dedicata realizzata in pregevole stile gotico-cistercense.
La tomba che accolse i resti mortali di San Galgano divenne da subito meta di incessanti pellegrinaggi da Siena e da tutte le città della Toscana.
I numerosi atti del processo di canonizzazione riportano di molti miracoli operati dal Santo con particolare riferimento a guarigioni da peste e altri simili, terribili flagelli e altrettante portentose liberazioni da possessioni demoniache.
Collezione privata Galanzi- © all rights reserved
Non sappiamo infine, purtroppo, se questo bimbo vissuto nell'anno 1713- epoca tristemente già contrassegnata, peraltro, da un'altissima mortalità infantile- guarì, ma la piccola fascia benedetta con l'effigie del Santo Patrono di Chiusdino ci testimonia ancora oggi, a distanza di trecento anni, del culto antico, profondo e radicato, e della sentita devozione a San Galgano.
La Chiesa celebra memoria del Santo nel Martyrologium Romanum il 30 di Novembre.
Chiusdino ne celebra la Festa Patronale il giorno 3 di Dicembre.
Paola Galanzi
Bellissimo post e molto interessante.
RispondiEliminaBrava Paola, ogni volta che torni ci proponi delle meraviglie!
RispondiEliminaInteressante come sempre. Grazie di questa condivisione.
RispondiEliminaBentornata Paola sulla pagina del Gruppo dopo ben tristi e dolorose vicende che ti hanno toccato. Leggo sempre i tuoi interventi di grande interesse, dove trovo spunti interessanti e stimolanti per il nostro hobby (se così semplicemente vogliamo definirlo).
RispondiEliminaBellissimo ed anche emozionante!
RispondiElimina