La Scala Santa al Laterano
Pregevole e raro Santino in cromolitografia stampato nell'anno 1896 dallo Stabilimento Litografico Gerolamo Gavuzzo in Roma
Collezione privata Galanzi
La Scala Santa è uno dei più pregevoli Monumenti della Cristianità -tra gli innumerevoli- che Roma, la Città Eterna, possiede.
Per essa si saliva già alla Loggia superiore del Pretorio di Pilato in Gerusalemme.
Il Divino Redentore la consacrò con le tracce del suo preziosissimo Sangue nel giorno della sua dolorosa Passione, salendola più volte e discendendone per andare a morire per la nostra Salvezza sul Monte Calvario.
Secondo una ben fondata tradizione, l'Imperatrice Santa Elena la fece dalla Terra Santa trasportare a Roma, insieme con altre insigni Memorie della Palestina.
Fu collocata nel Laterano, residenza dei Papi, dove più volte venne mutata di sito, fino a Sisto V, il quale la fece collocare dove ancora attualmente si trova.
Sin dal IV secolo fu sempre grande la venerazione dei fedeli alla Scala Santa e sin da allora fu consuetudine salirla in ginocchio.
Gli stessi Romani Pontefici ne furono devotissimi ed usarono frequentarla solennemente, da Pelagio II a Sergio II, da S. Gregorio VII a S.Pio V, da Gregorio XIII a Leone XII, fino a Papa Pio IX il quale affidò ai Padri Passionisti la custodia del venerato Monumento e, in data del 19 Settembre 1870, prima di andare a rinchiudersi prigioniero in Vaticano, visitò piangendo la Scala Santa per l'ultima volta.
La Scala Santa- suggestivo dettaglio
La Scala Santa si compone di 28 gradini che la consuetudine vuole che si salgano in ginocchio, pregando o anche solo meditando la Passione di Gesù.
Papa Pio VII nell'anno 1819 e dopo di lui Papa Pio IX, nell'anno 1856, concessero molti anni di indulgenza, particolarmente in tempo di Quaresima, a tutti i devoti osservanti questa antica tradizione.
Con gusto sobrio ed essenziale nondimeno con rara cura del particolare e della cromìa- si noti in esso il microscopico, suggestivo dettaglio dell'affresco in cima alla Scala - questo raro ed assai pregevole Santino fu stampato in cromolitografia intorno all'anno 1896 dalla Stamperia Gavuzzo di Roma.
Poco conosciuta ed assai rara, nel pur vasto e ricchissimo panorama delle produzioni cromolitografiche a carattere sacro Italiane a cavallo tra l'ultimo ventennio del 1800 ed il primo decennio del 1900, la Stamperia Gavuzzo -o Stabilimento Litografico G. Gavuzzo & C.- fu fondata proprio nel medesimo anno di stampa di questo bellissimo Santino, nel 1896, da Girolamo Gavuzzo, brillante imprenditore di origine Piemontese e ferventissimo Cattolico, già titolare in Roma di una celebre Caffetteria e Liquoreria fondata nell'anno 1872.
L'attività di stampa fu continuativa e di enorme successo fino all'anno 1909, anno di chiusura definitiva dello Stabilimento in seguito ad un terribile incendio- sospettato essere di origine dolosa per questioni di concorrenza- proprio per lo stile sobrio ed elegante delle cromolitografie, affidate alla maestrìa di una squadra di provetti lapicidi che instancabilmente lavoravano di giorno e di notte per soddisfare l'enorme richiesta, per ragioni catechetiche, direttamente commissionata dalla Santa Sede.
Paola Galanzi
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