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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





venerdì 15 gennaio 2016

L'ICONOFILIA COME PREZIOSA TESTIMONE NELLA RICOSTRUZIONE DELLA STORIA: L'ANTICHISSIMO SANTUARIO MARIANO DI N.S. DELLA TESTA E IL PREZIOSO SANTINO-RELIQUIA DELLA REGINA ISABELLA II DI BORBONE


Il prezioso Santino-Reliquia relativo al Santuario Mariano di S.Maria della Testa di Andujar (Spagna)

Anno 1862
©Collezione privata Galanzi (ex Collezione Mons.U.S.-Firenze)




QUALCHE BREVE CENNO STORICO

Il Santuario di Nostra Signora della Testa ha questo nome che gli deriva dalla sua posizione al centro della Sierra Morena, su una nuda vetta rocciosa di una collina, a 686 metri d'altezza e a circa 80 km. dalla Città di Cordova, in Spagna.
Le sue origini risalgono alla notte del 12 di Agosto dell'anno 1227, quando il pastore Juan Alonso Rivas scorse strani bagliori sulla cima della collina e da lì sentì provenire i rintocchi di una campana.
Incuriosito, salì sulla vetta e lì, parzialmente nascosta tra le rocce, trovò, con sua enorme sorpresa, una bellissima statua della S.Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù.
Caduto in ginocchio e raccoltosi in preghiera, la Santa Madre di Dio gli parlò esprimendogli il desiderio di avere una chiesa a lei dedicata in quel luogo e per assicurare ai devoti Pellegrini che l'avrebbero lì venerata Protezione e Rimedio ai loro mali.
L'edificazione del Santuario ebbe inizio nell'anno 1287 e fu completata nell'anno 1304.
Per il suo sito selvaggio e la strada di accesso che si inerpica per ben trentadue chilometri su tornanti interminabili tra boschi di pini e querce secolari, il Santuario ha affascinato ed ispirato in ogni tempo Scrittori e Poeti.
Già nel secolo XIII il Re Alfonso X il Saggio personalmente compose e dedicò alla S.Vergine i suoi bellissimi Cantigas de Santa Marìa, così come pure, cento anni dopo, Re Alfonso XI detto il Giustiziere volutamente la nominò in una sua Opera scritta sulla caccia.
L'illustre Scrittore, Poeta e Drammaturgo Miguel de Cervantes Saavedra (1547- + 1616) nella sua Opera intitolata Historia Septentrional affermò, citandolo, che il Santuario della Testa era famoso in tutta la Spagna così come nel Mondo intero.
Lope de Vega (1562- +1635) , il più famoso Scrittore della sua epoca, gli fece eco con un giudizio simile nella sua Opera Tragedia del Rey Don Sebastiàn .
Un Pellegrinaggio che richiama dagli inizi del secolo XIV decine di migliaia di Pellegrini e di turisti è la Romerìa.
Il Venerdì che precede l'ultima Domenica di Aprile, convergono nella Città di Andujar, provenienti da tutte le Regioni di Spagna ed, in particolare, dell'Andalusia, oltre cinquanta Confraternite con i loro Associati, uomini e donne che indossano, per l'occasione, i costumi propri della loro Città di origine.
Il Sabato, dopo una pittoresca sfilata lungo le vie della Città, partono tutti in direzione del Santuario inerpicandosi lungo un'antica mulattiera: le donne sul dorso di muli e gli uomini e le coppie in groppa a cavalli.
A mezzogiorno fanno una breve sosta per il pranzo sulle rive del Jandula, affluente del Guadalquivir, per infine, verso il tramonto, giungere al Santuario dove ogni Confraternita reca alla Madonna il suo dono particolare.
A mezzanotte inizia la celebrazione delle Sante Messe. 
Nella tarda mattinata ha luogo la processione della statua della S.Vergine tra centinaia di colorate bandiere, antichi stendardi scoppi a salve e rulli di tamburi.

La statua attualmente esposta nel Santuario è una copia di quella primitiva scomparsa durante i devastanti bombardamenti della Guerra Civile del 1936-1939.





Il Santino-Reliquia di Isabella II di Spagna- dettaglio
©Collezione privata Galanzi 




IL SANTINO-RELIQUIA E LA RICOSTRUZIONE DELL'IMPORTANTE EVENTO STORICO AD ESSO LEGATO




E' testimone di antichissima e profonda devozione Mariana così come evocativa di trascorsi storici cruenti e dolorosissimi per l'antichissima Città di origini Romane di Andujar, in Andalusia, la suggestiva immagine, così ricca in dettagli, del Santuario di Maria Santissima della Testa stampata superiormente e centralmente in nero inchiostro sulla base in cartoncino del Santino-Reliquia.

Il progetto in nuce tratteggiato, relativo all'ampliamento del complesso basilicale, spicca in esso e colpisce l'osservatore ancor prima del piccolo scampolo del prezioso broccato intessuto- come ancora era usanza e Tradizione all'epoca- pazientemente e interamente a mano, disegnando, come in un'autentica Opera d'Arte tessile, eleganti, grandi fiori bianchi su sfondo azzurro illuminati da sottilissimi fili in autentico, prezioso argento. 

Tale progetto, contemplava la costruzione di un ulteriore erigendo edificio al lato sinistro della Chiesa originaria, speculare a quello già esistente edificato a ridosso del suo lato destro e già sede dell'antico Convento dei Padri Trinitari di San Giovanni de Matha sin dal secolo XV e ad essi ufficialmente ritornato, dopo varie vicissitudini, in data del 1 di Aprile dell'anno 1930 ad opera del Vescovo Monsignor Manuel Basulto Jimenez.

Appena sotto la rappresentazione grafica del Santuario, così come specificato ed evidenziato in eleganti caratteri in corsivo stampati in inchiostro di colore rosso- oggi leggermente sbiadito a causa dei 154 lunghi anni trascorsi da quel giorno- l'ardito progetto prevedeva la futura costruzione di ben quattro piani con complessive 28 camere- destinate ad ospitare il numero all'epoca sempre crescente di Pellegrini provenienti da ogni dove in Spagna e nel resto dell'Europa- tre grandi saloni- per gli incontri e lo svago degli Ospiti- una vasta e ben attrezzata cucina - destinata al ristoro - e inferiormente, al piano terra, una nuova Cappella.

All'epoca, il Rettore del Santuario della Sierra Morena- da qui l'affettuoso appellativo di Morenita - letteralmente "la bruna"-  tributato dal Popolo devoto all'Effigie della SS.Vergine con Bambino Patrona della Città di Andujar e della Diocesi di Jaèn- tale Fra Eugenio, giovane ed entusiasta Sacerdote Francescano oriundo granadino, fu brillante ideatore di una valida operazione di quello che oggi in economia viene definito marketing strategico, per la promozione del Santuario e della devozione Mariana, sostenuto e indubbiamente favorito nel suo nobile disegno dal potenziamento promettente delle reti ferroviarie locali ed europee e dalla nascente industrializzazione del territorio.
 
 
 
 
 
 
La Regina di Spagna Donna Isabella II di Borbone ed il Principe Francesco d'Assisi Borbone
Anno 1863



 
 
 
 

In occasione della visita in Andalusia dei Reali di Spagna, la Regina Isabella II di Borbone (1830- +1904) e del suo real consorte, il Principe Francesco d'Assisi di Borbone (1822- + 1902) così come da tradizione, alle ore 17.00 del giorno 12 di Settembre dell'anno 1862 la veneratissima Effigie della SS.Vergine con Bambino, con tutte le licenze e dietro autorizzazione del Vescovo in persona, venne traslata in processione- presenti tutte le Confraternite, il Clero e il Popolo, accorso numeroso anche dalle vicine località-  protetta all'interno di un'urna in vetro, dal Santuario fino alla bellissima Chiesa gotica di Santa Maria Maggiore, risalente al secolo XV, situata al centro della piazza omonima della Città.




L'interno dell'antica Chiesa di Santa Maria Maggiore ad Andujar.

Sullo sfondo l'altare centrale ove venne esposta alla devozione e in onore della Regina Isabella II di Spagna e del Principe Francesco d'Assisi Borbone dal 12 al 14 di Settembre dell'anno 1862 la S.Effigie della Madonna della Testa, ricevendo direttamente per mano della Regina la preziosa stoffa da destinarsi al suo abito.





Il giorno seguente, il 13 di Settembre, davanti alla S. Effigie, esposta sin dal giorno prima alla devozione popolare all'interno della Chiesa, venne ufficiata una Messa solenne dal Vescovo in persona, celebrazione cui assistettero i Reali di Spagna.

L'indomani ancora, il giorno 14 di Settembre 1862, al termine della S.Messa, la Regina Isabella II ed il Principe toccarono con profonda devozione la S.Effigie ed in quell'occasione la Regina le fece dono della preziosa stoffa destinata a farle da abito.




Dettaglio della preziosa Reliquia del broccato in seta intessuto di fili in argento donato dalla Regina Isabella II di Spagna alla S.Vergine in data del 14 di Settembre 1862 presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore in Andujar 





PER UNA VISITA VIRTUALE ALL'INTERNO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE IN ANDUJAR CLICCARE QUI: http://www.santamariaandujar.es/parroquia/visita.html





Trattandosi di pregiato e splendido broccato donato dalla Regina in generosa metratura Fra Eugenio pensò bene di destinarne una parte- quella evidentemente avanzata dopo la realizzazione dell'abito della S.Vergine- come preziosa Reliquia e a Ricordo dell'importante Evento a tutti i devoti che avrebbero fatto un'offerta di almeno una peseta per l'erigenda, nuova ala sinistra del Complesso del Santuario.

Gli scampoli rimanenti dopo l'esecuzione dell'abito per la S. Effigie vennero affidati da Fra Eugenio ad una pia e devotissima donna del luogo, abile Sarta e verosimilmente autrice dello stesso abito, che lavorò incessantemente per circa tre mesi all'applicazione tramite cucitura a mano dei piccoli ritagli del prezioso tessuto su circa duecento Santini-Reliquia.

La stampa del Santino-Reliquia venne affidata dal Rettore del Santuario ad un'antica Stamperia locale chiamata LA PURITANA, comprovatamente attiva fino all'anno 1954.

Quello oggi qui presentato, proveniente dalla Collezione privata di un Monsignore caro amico di Famiglia e oggi parte preziosissima della mia privata Collezione, riporta stampato il numero 142. 




Il prezioso Santino-Reliquia relativo al Santuario Mariano di S.Maria della Testa di Andujar (Spagna)

Anno 1862
©Collezione privata Galanzi (ex Collezione Mons.U.S.-Firenze)





Ogni Santino riporta, sempre stampata inferiormente alla Reliquia tessile, la dicitura di autentica seguita dalla firma autografa- non stampata- del Rettore del Santuario.

Superiormente alla firma autografa del Rettore, stilata in elegante grafia in blu inchiostro, venne apposto dallo stesso per ulteriormente e definitivamente attestarne l'autenticità, il sigillo ufficiale in ceralacca rosso vivo del Santuario, applicato appunto sopra il filo giallo diramato che cuciva ogni Reliquia sul Santino.

Oggi, a distanza di oltre un secolo e mezzo da questi eventi, a me Iconofila, appassionata studiosa che ama indagare questi affascinanti, antichi Documenti della devozione popolare, appare particolarmente commuovente la rappresentazione grafica a stampa dell'antico Progetto di estensione di questo importantissimo Santuario Mariano nel cuore della Cattolicissima Spagna. 
Il suo tratteggio timido, appena abbozzato, esprime ancora oggi la rispettosa titubanza insieme con la profonda e sincera Fede nella Divina Provvidenza che allora diede vita all'audace Progetto che fu, infine, realizzato.




Un'antica, suggestiva fotografia del Santuario datata dell'anno 1897.






Durante il tristissimo e buio periodo storico della Guerra Civile di Spagna, precisamente tra il 1936 e l'anno successivo, il Santuario venne pesantemente bombardato e praticamente raso al suolo interamente per la nuova ala sinistra per ultima realizzata e per metà della stessa Chiesa originaria. 






Il Santuario, in una tragica fotografia scattata all'indomani dei bombardamenti dell'anno 1937






In tale infelice circostanza andarono perduti la primitiva S.Effigie della Madonna con Bambino ed il suo prezioso abito, dono della Regina Isabella II.





Un'antica, rara immagine  dei primi anni '30 del 1900 della statua primitiva della S.Vergine della Testa. Si noti, per quanto sia la foto in b/n, che l'abito indossato dalla S.Effigie è quello realizzato nel 1862 con la pregiata stoffa donata dalla Regina di Spagna.




Il Santino-Reliquia, oltre che Testimone di quella bellissima, antica Storia che fu e che insieme oggi leggiamo e conosciamo, è oggi più che mai un prezioso, autentico Reperto di Archeologia religiosa, conservando ancora in ottime condizioni, dopo tanto Tempo, un piccolo scampolo originale ricco di nobile Storia e di Devozione che oramai, nel suo insieme unitario e più importante- appunto l'abito della S.Vergine-  è irrimediabilmente e per sempre andato perduto.






Datando le sue antiche origini del secolo XIII, il Santuario della Madonna della Testa di Andujar in Andalusia è Sacra Meta di Pellegrinaggi di devozione Mariana più antica di Spagna e fors'anche uno dei più antichi ed importanti del Mondo intero.


©Paola Galanzi 
     

6 commenti:

  1. Bravissima Paola.
    Come sempre articoli emozionanti pieni di passione per quest'Arte-l'Iconofilia- e di profonda devozione

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  2. Michele Fortunato Damato-Barletta-Collezionista e Socio A.I.C.I.S.16 gennaio 2016 alle ore 16:40

    Cara Paola complimenti vivissimi per il tuo nuovo articolo.

    Magistrale lavoro per l'approfondimento Storico, ineccepibile e davvero molto, molto interessante.

    La tua ricerca, con le notizie che reca, ci spiega in modo chiaro la precisa collocazione storica, ambientale, religiosa del tuo Bellissimo Santino-Reliquia.

    Esso, tramite il tuo Lavoro, ridà Vita a uomini e cose che stanno dietro ad un antico Santuario Cattolico ed ai pellegrinaggi verso esso nei secoli effettuati.

    Pellegrinaggio come itinerario ascetico che, oltre ad essere espressione di purissima devozione religiosa, aiuta a sentirsi parte di una comunità.

    Ottimo il link a metà articolo che ci permette una favolosa visita virtuale del Santuario.

    Ti rinnovo i complimenti aspettando di leggere presto altri nuovi articoli sul tuo bellissimo Blog, Caposaldo fondamentale di noi Iconofili.

    Michele Fortunato Damato- Barletta - Collezionista e socio AICIS

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  3. Renzo Manfé- vice Presidente AICIS16 gennaio 2016 alle ore 21:31

    Un santino-reliquia del Santuario di Andujar dedicato a Nostra Signora “de la Cabeza” fornisce l’occasione a Paola Galanzi, autrice del bell’articolo, di portarci al centro della Sierra Morena (Spagna) nei pressi della città di Cordoba e di parlarci della storia di questo antico Santuario dedicato alla Madonna, del prezioso vestito della santa effigie, dono della Regina Isabella II di Spagna.
    L’articolo è arricchito da documentazione in foto e video.
    E’ inevitabile una stretta al cuore quando si arriva al triste periodo della Guerra civile spagnola e alla foto che mostra lo scempio causato dal bombardamento del 1937, con la distruzione del simulacro di “N.S.Signora de la Cabeza”. E quel Santino-reliquia è attualmente un testimone prezioso di ciò che si è perduto irrimediabilmente.
    Grazie Paola di questo bel contributo.

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  4. Giancarlo Gualtieri- Presidente A.I.C.I.S.-Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre16 gennaio 2016 alle ore 21:38

    Una ricerca storica molto accurata, bravissima Paola che da sempre ci offri questi meravigliosi articoli.

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  5. Rosina Llagarìa Vidal20 gennaio 2016 alle ore 12:33

    Me gusto mucho,no sabia su historia,tengo algunas postales,y hace bastantes años,pase por alli,cuando estaban haciendo una romeria,habia muchisima gente,muchas gracias por compartirlo.
    Es quiza,la Virgen mas importante y venerada de la provincia de Jaen,y una de las mas importantes de Andalucia.
    Se ve que alli,se hizo una de las batallas importantes,durante la guerra,la que esta en blanco y negro,es de la original,ya que la postal,es antigua,de primeros de siglo,la foto de la pareja de la reina Isabel,estupenda,y toda la investigacion,fantastica,eres lo maximo,un abrazo


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  6. Certamente in ogni articolo di Paola c'è una ricerca precisa, puntuale e profonda, a volte possiamo paragonare la nostra Paola ad un minatore che scava nelle profondità della storia, delle tradizioni, del culto di antiche e venerate immagini devozionali. Anche in questo caso, Paola non si è smentita, anzi la sua ricerca è stata ancora più ardua trattandosi di un santino-reliquia straniero poco o per niente noto a noi, e per questo ancora più di grande pregio. Complimenti!!!

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