"Sia il Sacro Matrimonio di Maria e Giuseppe lo Specchio della tua Unione"
Museale bulino Fiammingo su spessa pergamena, con coloritura a mano e curata lumeggiatura dei dettagli in prezioso oro zecchino.
Artista-Inventore: Abraham van Diepenbeeck- Incisore: Gaspar Huberti
Artista-Inventore: Abraham van Diepenbeeck- Incisore: Gaspar Huberti
Anversa, prima metà sec.XVII
Collezione privata Dr.Theo Breugelmans
(immagine coperta da copyright in esclusiva concessione al presente Blog)
L’Immagine devozionale che presento oggi ai pochi, colti e veri Cultori di questo nobile genere di Collezionismo è Opera d'Arte estremamente rara e pregevole: un museale, autentico documento di alto valore artistico, storico, culturale e religioso.
E’ accessorio sottolineare all’attenzione dell’acuto Lettore che siamo lontani anni luce dalla montagna di santini dozzinali, ripetitivi e incessantemente reperibili in quantità industriali sul Mercato cartaceo dei vari siti-web di vendita, attualmente proposti per sconsiderata tendenza di taluni venditori a prezzi inconcepibili e assolutamente incongrui per il reale, oggettivo valore degli stessi in ambito dell’attuale Mercato collezionistico cartaceo a livello Europeo.
Nelle Fiandre, il raffinato Collezionista e caro Amico Dr.Theo Breugelmans che generosamente mette oggi a disposizione di noi tutti la splendida immagine corredata a questo mio articolo può ben esserne orgoglioso: neanche la splendida Collezione del Westfries Museum di Hoorn nei Paesi Bassi –vedi articolo qui sul Blog- vanta una meraviglia del genere ! Ed è -mi sia concesso- da ricercarsi proprio qui la sostanziale differenza tra sedicente “collezionista” che raccoglie ed accoglie di tutto nella propria collezione, da bei Santini d’epoca a ordinarie riproduzioni, autoadesivi e persino moderne deprecabili carte da gioco e/o calamite spregiudicatamente stampate oggi con effigi di Santi e il colto Studioso, autentico Cultore di Immagini devozionali: quest’ultimo spende l' intera vita nella ricerca, studia, approfondisce con passione ed autentico amore le antiche radici storiche, artistiche e religiose intimamente ed inscindibilmente connesse alla millenaria tradizione della sincera devozione popolare Cristiana, consapevolmente e giudiziosamente tutelandole e preservandole dalla scellerata distruzione e dall’oblio; nomi famosi e noti di questo distinto genere collezionistico quali il grande Collezionista di Stampe e appassionato Studioso Achille Bertarelli nel secolo scorso, cui si deve l’alto merito di aver salvato dal macero l’incommensurabile Patrimonio di Stampe del Fondo Remondini di Bassano, preziosissimo Bene culturale oggi da tutti fruibile a Milano presso la “Civica Raccolta Stampe” che prende il nome dal suo illuminato Donatore e, ancor più vicino a noi nel tempo, l’illustre Maestro Walther Mazzoni di Bologna, squisito Collezionista e Cultore di devote Stampe della Piétas Cristiana.
Bene, dopo questa doverosa premessa, cerchiamo ora di esaminare insieme questo autentico, museale Capolavoro, disegnato ed inciso a bulino su lastra di rame e magistralmente colorato a mano nelle Fiandre del secolo XVII.
L’assoluto pregio e rarità del pezzo- e qui potremmo senza errore obbiettivamente parlare di UNICITA’ - ’è immediatamente evidente dal Tema trattato: la raffigurazione del Sacro Vincolo del Matrimonio.
Recita la didascalia in lingua Latina: “Giuseppe, Figlio di Davide, non temere di prendere Maria quale tua legittima Sposa”: Maria e Giuseppe, ritratti radiosi di Amore nel rito culminante della millenaria “conjunctio dexeterarum”, con l’Angelo di Dio celebrante e benedicente la Sacra Unione nella fulgida Luce dello Spirito Santo e un giubilo di Angeli spargenti sui Sacri Sposi profumati fiori e fresche fronde di palma benedetta.
Alla destra della splendida scena anzidetta, sempre incisa sulla medesima lastra di rame e con cura eccellente e rispetto fin nei minimi dettagli della stessa punteggiatura, nell’affascinante lingua Fiamminga della prima metà del 1600 una breve dedica introduce superiormente la preghiera –GHEBEDT- preziosamente racchiusa nello scrigno di un’ elegante cornice tipicamente Barocca, ornata di fregi e bellissimi putti alati:
MARIA GIUSEPPE
SPECCHIO DEL SACRO VINCOLO DEL MATRIMONIO
-IMMAGINE OFFERTA PER UN MATRIMONIO NELL’ ANNO 1651-
SPECCHIO DEL SACRO VINCOLO DEL MATRIMONIO
-IMMAGINE OFFERTA PER UN MATRIMONIO NELL’ ANNO 1651-
PREGHIERA
Per intercessione della Beata Vergine Maria e di San Giuseppe, suo devoto Sposo
Sia questo loro Matrimonio lo specchio per tutti gli Sposi
Oh Signore Gesù, tu che hai creato il Sacro Vincolo del Matrimonio noi preghiamo la tua Santa Maestà per intercessione dei tuoi Santi Genitori Maria e Giuseppe, Suo devotissimo Sposo.
Concedi anche a noi la Grazia benedetta di una lunga Vita insieme, nella Pace, nell’Unità e nella Fedeltà reciproca: in Armonia perfetta e in Letizia, così come nell’immagine qui celebrata, affinchè possiamo sperare nella nostra Salvezza Eterna.
Amen.
La nitidezza dei dettagli è impressionante, quasi fa mancare il fiato nella perfetta esecuzione.
Sotto la didascalia il primo nome che leggiamo è quello dell’Artista-Inventore del disegno, allievo prediletto del grande Rubens (1577-1640): Abraham van Diepenbeeck .
Originario di 's-Hertogenbosch, nei Paesi Bassi, dove nacque nell’anno 1596, sin da giovanissimo allievo presso la Bottega di Peter Paul Rubens nella città di Anversa, Padre incontrastato e venerato del Barocco Fiammingo ed Europeo, Abraham van Diepenbeeck riscuote grande stima e successo con meravigliose pitture eseguite su vetro, tra cui vanno menzionate le spettacolari raffigurazioni dei famosi “Atti di Pietà” e scene salienti della Vita di San Paolo Apostolo che magnificamente andarono ad ornare le vetrate dell’antica Cattedrale di Anversa così come quelle della Chiesa dei Domenicani sita nella città medesima.
Membro della Corporazione dei Pittori sin dal 1638 dopo appena tre anni venne eletto Direttore dell’Accademia di San Luca- già da me citata in altri articoli qui sul Blog- sotto la cui egida illustremente rappresentativa si riunirono i più apprezzati e valenti Artisti Fiamminghi ed Europei.
Abile Ritrattista, autore geniale e poliedrico di soggetti sacri e profani della mitologia classica Latina e Greca, ebbe durante un suo viaggio il nostro Paese quale Musa ispiratrice per l’inizio di una ricca serie di meravigliose Opere d’Arte dipinte con i suoi caldi ed inconfondibili colori a olio su tela.
Sposatosi nel 1637 con Catharina Heuvick, figlia di Luc Heuvick, il più ricco e famoso Notaio di Anversa dell’epoca, la loro unione, celebrata con Rito Cattolico, viene benedetta dall’arrivo di ben otto figli.
Prematuramente venuta a mancare la moglie, nel 1652 si sposa in seconde nozze con Anne van der Dort dalla quale avrà altri quattro figli.
La figlia maggiore nata da questa seconda unione, Jeanne-Marie, sappiamo che va in isposa il 25 di Luglio dell’anno 1681 a Joris van Bredael, stimato Pittore Fiammingo, dalla cui unione nascerà Jan Peter, geneticamente destinato a diventare uno dei più grandi Artisti Fiamminghi dei suoi tempi, prediletto del Principe Eugenio di Savoia, per il quale con raro e magistrale realismo dipinse splendide scene di caccia e di guerra.
Similmente ad altri casi segnalati nelle biografie dei più importanti Artisti del Barocco Fiammingo, la scena disegnata da Abraham van Diepenbeeck venne riprodotta a bulino su lastra di rame su spessa pergamena e magistralmente colorata a mano e lumeggiata in prezioso oro zecchino da un altro famoso nome dell’antica Arte Fiamminga, caro e noto ai Cultori del Collezionismo delle antiche Immagini devote: Gaspar Huberti.
Nato ad Anversa il 12 Settembre dell’anno 1619, dal matrimonio di Peter e Katherine Casteels, viene ammesso alla famosa Accademia di San Luca nel 1650.Il 12 di Dicembre dell’anno 1648 sposa in prime nozze Anna Van Alderghoven, e, a seguito della prematura scomparsa di quest’ultima, si unisce nuovamente in matrimonio con Sara Voet, figlia maggiore e prediletta di un altro noto ed illustre Incisore Fiammingo: Alexander Voet. (vedi anche A.Spamer -Das kleine Andachtsbild von XIV bis zum XX Jahrhundert-Bruckmann, Munchen 1930)Allievi presso la sua Bottega in Anversa furono: Gérard e Jean Edelinck, E. van Ordoni, Jacobus Meeys e Franziskus Van Campenhout.
Incisore su rame di raro ed acuto talento e profondamente innamorato del proprio mestiere, Gaspar Huberti firmò lastre incise per splendide Immagini devozionali su carta e pergamena fino a tarda età.
Fu anche Editore e quindi commerciante delle stesse, che vennero durante tutti gli anni della sua lunga ed operosa attività esportate a grande richiesta e con notevole apprezzamento nelle Fiandre, nei Paesi Bassi, in Boemia, Moravia, Austria, Spagna e Baviera.Muore ad Anversa nell’anno 1648.Forse alcuni tra voi si chiederanno: la Vedova Huberti continuò in Anversa dopo la morte del marito l’attività di stampa e commercio delle belle Immagini devozionali?La risposta è molto probabilmente sì; non poche tra quelle giunte sino a noi recano infatti sul margine inferiore dx. la scritta V.(Vidua-cioè Vedova) Gaspar Huberti e laddove risulta evidente l’aggiunta postuma di tale “V” fuori dalla lastra incisa, la probabilità diviene ragionevole certezza.Nata dai torchi della Stamperia di Gaspar Huberti,- magari colorata dallo stesso, chinato col torcicollo sulla pergamena con in mano colori e pennello, al pallido lume di una candela a respirare nerofumo per una notte intera- e verosimilmente a lui commissionata da un Nobile o forse da un Alto Prelato Fiammingo dell’epoca e da questi credibilmente donata quale prezioso e beneaugurante “Presente di Nozze” a due giovani sposi, ora che conosciamo i nomi e gli eventi salienti della sua antica storia ancor più con profondo incanto dobbiamo ammirarla, onorando il Sacro ed inscindibile Vincolo del Matrimonio, ricordando con Stima i grandi Artisti Fiamminghi che ben quattrocento anni fa l’ hanno creata e grati all’Amico Dr.Theo Breugelmans- anch’egli Fiammingo DOC- che oggi con tutti noi generosamente e splendidamente l’ha voluta condividere.
Dear Paola,
RispondiEliminaSplendid, well done!
Best regards from Flanders,
Theo
Ciao Paola,
RispondiEliminaè un pezzo splendido (ma è dir poco! molto poco!), e tutti noi -io per primo- saremmo arcifelici di poterlo avere in raccolta... Splendido per vari motivi, come tu hai sapientemente illustrato, tra questo anche per la sua storia, per me oltremodo... intrigante! Mi sono permesso di dare il mio "voto": tu sai la mia filosofia in merito(vale a dire in poche parole che, in ogni caso, il prezzo finale di un santino siamo noi collezionisti a farlo): e per un pezzo come questo, penso, si potrebbe anche fare una piccola... follia!
Meraviglioso questo santino: LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE MARIA CON SAN GIUSEPPE.
RispondiEliminaE per la prima volta ammiro questo pezzo stupendo dei due autori Abrahan van Diepenbeek e Gaspar Huberti di cui hai descritto, particolari, osservazioni, stimoli, con proprietà e gusto.
Pongo l'attenzione degli amici che leggono queste note su un particolare non trascurabile: un San Giuseppe giovane, che si avvia verso la maturità, non quale vecchio attempato. Quindi non capelli e barba bianchi, ma bella presenza, come nella realtà è accaduto duemila anni fa in Palestina. E' una testimonianza dell'epoca, importante.
Un pezzo unico nella tematica dello SPOSALIZIO DI MARIA-GIUSEPPE, pezzo veramente raro e molto valido. Ringrazio il proprietario del santino Dr.Theo Breugelmans e soprattutto ringrazio te, Paola, di averlo posto all'attenzione e al godimento di tutti noi.
E' straordinaria e di immenso pregio questa bellissima incisione del Matrimonio di MARIA E GIUSEPPE che il Dr. Theo ci mette con la disponibilità di Paola a disposizione di tutti noi Collezionisti affinché possiamo con stupore e meraviglia ammirarla.
RispondiEliminaQui siamo proprio lontani nel tempo, quando ancora l'arte era fatta da chi aveva le mani e l'intelletto per farla; che dire poi della maestria di Huberti? Io penso a lui e vado con l'immaginazione a quel tempo quando all'interno di una umida, oscura e fuligginosa stanza alla luce di candele in una bottega di tipografo un artista su di una lastra di rame, con rudimentali bulini, incideva a rovescio questo capolavoro per poi imprimerlo indelebilmente su di un foglio di pergamena... Ammirandone ora la finezza e la pulizia del segno è proprio questo lo "straordinario" e altrettanto straordinario è che questa opera sia giunta fino a noi ancor "viva", in condizioni perfette, dopo 400 anni, passando indenne gli eventi della storia.
Un ringraziamento grande per l'importante lavoro di informazioni storico artistiche che Paola da sempre correda all'uscita di ogni opera.
Concordo con il Professor Frison- vista l'unicità del pezzo- penso sia impossibile determinarne il valore: il prezzo lo stabilisce chi lo possiede quando decide di immetterlo sul mercato.
Dr. Theo, quando decide di venderlo io e Frison siamo già disponibili alla trattativa: potremmo magari fare una cordata finalizzata all'acquisto.
PS.Paola vorrei lasciare un aneddoto che tempo fa ho letto e che vorrei condividere con te e con coloro che tu definisci Cultori a proposito di Collezionismo di Santini e Immagini devozionali e che credo calzi a proposito di queste opere: è parte di una lettera che Aldo Manuzio "Aldus Manucius" importante editore ed innovatore tipografo veneziano scrisse ad un nobile veneziano:
......."Lasciate pure a' figlioli vostri, Signor mio, quante più ampie facoltà vi vogliate, o da voi acquistate per industria o donatavi dalla fortuna: che nessun podere, nessun palagio, nessun tesoro lascerete voi loro giammai, il quale pareggi la valuta l'eccellenza delle vostre antichità. Questi non sono beni materiali, che con semplice fatica si acquistano; non è gemma che per prezzo si ottenga; queste sono ricchezze virtuose, che agli idioti non toccano, ma solamente col giudicio, con l'ingegno, con infinita scienza in molto spazio di tempo si raccolgono...."
Un cordiale saluto,
Lucio