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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





venerdì 29 aprile 2011

Iconofilia tra Arte e Tradizione Cattolica: Il rito Cristiano del Battesimo, tra antichissime tradizioni celtiche e superstizioni: il TAUFBRIEF, un documento di Fede e devozione del sec.XVIII

Il TAUFBRIEF o TAUFZETTEL, ovvero il Ricordo di Battesimo, un importante documento di Fede e devozione del sec.XVIII
Area Alsaziana
Collezione privata Galanzi



Una tra le più belle tradizioni religiose, naturalmente accompagnata da una Gioia particolare, da canti, da balli che raccolgono insieme alla Famiglia del Battezzando l'intera Comunità del villaggio, sede della celebrazione, in festeggiamenti che talvolta, a talune latitudini geografiche, duravano giorni, è da tempo immemorabile il Rito del Battesimo.


L'arrivo di una nuova Vita, Dono supremo di Dio, ad una coppia di giovani Sposi, uniti dal Sacro Vincolo del Matrimonio, fu sin dall'antichità auspicato, augurato e in Alsazia persino scaramanticamente pre-organizzato.
Non avete letto male: ho proprio detto scaramanticamente....


Oggi iniziamo da qui, cari Amici, da questo termine misterioso il nostro affascinante viaggio insieme a ritroso nei secoli, e ci spostiamo subito in Alsazia, antichissimo e suggestivo territorio "a cavallo" tra la Francia e la Germania, oggi ufficialmente Francese, ove, secondo antichi Certificati di Battesimo, celebrati con il rito Cattolico - i famosi TAUFBRIEF o TAUFZETTEL altrimenti detti- databili dei secc.XVIII e XIX, e attualmente esposti in Mostre permanenti presso i più importanti Musei delle Tradizioni popolari della Regione, ricostruiamo un Battesimo tipo nella Regione suddetta nel sec.XVIII.



Molti e particolarmente sentiti, da familiari, parenti ed amici più cari dei futuri genitori, furono all'epoca riti scaramantici e di buon auspicio per il nascituro, che con grande attenzione ed aderenza affondavano le proprie radici nella tradizione celtica, così come in quella germanica.


Antichissime fonti immerse nel verde rigoglioso di boschi millenari, fantasticamente ritenuti abitati da vispi e benigni folletti, si riteneva dispensassero acque propizie alla fecondità e alla procreazione di bimbi belli e sani.
Per tradizione, vi si recavano gli sposi per bere le fresche, purissime e salutari acque.



Numerosi gli ex-voto rinvenuti nei corsi d'acqua dell'area, alcuni risalenti e inconfondibilmente attribuibili alla civiltà celtica, offerti alle divinità pagane per propiziarsi la procreazione.


Particolare attenzione era inoltre nel secolo XVIII posta all'alimentazione della sposa e futura madre: ogni vivanda da lei desiderata -foss'essa fuori stagione o di difficile reperibilità- era prontamente a lei portata, e questo, appunto scaramanticamente per scongiurare al nascituro la presenza di antiestetiche "voglie".


Antichi simboli apotropaici, prettamente di origine celtica, erano puntualmente per tradizione incisi e disegnati ovunque nella casa che avrebbe con Gioia accolto il nascituro.


Questo a protezione da invidie, malocchio e spiriti maligni che avrebbero potuto attentare alla salute e persino alla vita del neonato.
La stessa culla destinata ad ospitare il bambino, nel XVIII secolo e fino agli inizi del sec.XX, rigorosamente forgiata a mano da abili artigiani-falegnami, fece in Alsazia tranquillamente convivere tali anzidetti simboli per così dire profani con Immagini devote di Santi e medaglie raffiguranti L'Immacolata Concezione sotto la cui diretta protezione i neo-genitori affidavano il proprio bambino.


E' pressochè coevo l'utilizzo allo stesso scopo e nelle medesime sedi anzidette del BREVERL o SCACCIADIAVOLO- che potete approfondire in questo mio precedente articolo:




Proprio tra i BREVERL, quelli specificamente destinati alle culle dei neonati ebbero forme particolari e curiose: la più famosa e diffusa, nonchè la più ricercata attualmente da Collezionisti Austriaci e Tedeschi, fù proprio quella a forma di cuore, realizzato su stoffa, da nascondere sotto il piccolo materasso o tra le copertine.


Alla nascita del bambino iniziavano immediatamente i lunghi, laboriosi ed anche assai costosi preparativi per il suo Battesimo, che era solitamente celebrato appena una settimana dopo, sempre nel giorno dedicato al Signore: la Domenica.
Proprio in virtù delle notevoli spese necessarie per l'importantissimo Rito, le fondamentali figure del Padrino e della Madrina erano dai genitori individuate tra amici o anche talvolta semplici conoscenti, con notevoli disponibilità finanziarie.
Un'altra figura-chiave e fondamentale invitata d'onore al Battesimo era la levatrice - od ostetrica- grazie alla curata preparazione e perizia della quale il bambino veniva al mondo.
Sin dal sec.XVII la Chiesa Cattolica prestò attenzione particolare a questa fondamentale figura, dato il dilagare all'interno della categoria di pericolose tendenze ad utilizzare pratiche magiche o similari, severamente proibite dal Concilio di Trento.


Vennero per questo motivo istituite delle vere e proprie Scuole di formazione, oltre che per insegnare tecnicamente l'arte di far nascere i bambini, per garantire la salvaguardia ed il rispetto dei fondamentali principi cattolici.


Una vera e propria elegante processione si snodava in quell'occasione per le vie del villaggio o del paese toccato dal lieto evento: il bimbo, vero protagonista, era portato all'interno della Chiesa dalla levatrice, affiancata dai genitori e seguita dal Padrino e dalla Madrina.
Trasportato all'interno della sua culla, già debitamente "protetta" dai simboli e dalle Immagini devote e medaglie summentovate, giaceva comodamente deposto su di un morbido cuscino-appunto chiamato TAUFKISSEN (o CUSCINO DEL BATTESIMO), dalle donne della famiglia cucito per l'occasione su morbidi e pregiati velluti.
Indossava un lungo vestitino bianco, spesso adorno di ricchi e bellissimi pizzi e merletti,
Celebrava il Rito il Parroco della Chiesa di appartenenza della famiglia del battezzando, che sul fonte Battesimale, cospargendo il capo di acqua benedetta sotto l'immancabile pianto a dirotto del piccolo, pronunciava le antiche formule del Sacramento che sanciva l'ingresso del bambino alla Vita nello Spirito: la liberazione dal peccato e la rigenerazione come figlio di Dio.


Una ridente e coreografica pioggia di piccoli bonbons e caramelline colorate fatte di zucchero accoglieva il festeggiato, la famiglia e tutti gli invitati all'uscita dalla Chiesa.
Abbondanti, come già anticipato all'inizio di questo articolo, erano i festeggiamenti successivi all'impartizione del Sacramento; abbondanti anche sotto il profilo del pranzo che ne seguiva, cui erano naturalmente tutti invitati per partecipare e condividere la Gioia festosa di un evento tanto sentito ed importante.


Al Padrino e alla Madrina l'incombenza anche all'epoca, proprio come ancora oggi, di far dono al Battezzato di una catenina con una medaglia religiosa, solitamente in metallo nobile- oro od argento- principalmente con l'Angelo Custode, che l'avrebbe accompagnato e protetto lungo tutto il cammino della vita.
Insieme alla catenina con la medaglia di protezione, documentabilmente dal sec.XVIII, ma verosimilmente già da due, forse addirittura tre secoli prima, fu originariamente usanza in Alsazia di accompagnare il ricordo di tale momento saliente della vita del neonato affidandone la memoria alla carta o alla pergamena.


Il TAUFBRIEF o TAUFZETTEL, chiamato in tutta l'area Alsaziana GOETTELBRIEF (letteralmente: LETTERA DI DIO) - vero e proprio RICORDO DI BATTESIMO- fu dall'origine e sino al primo ventennio del sec.XIX rigorosamente un manufatto claustrale, realizzato dalle Suorine con tanto amore e con rara maestria, armonicamente sposando le tecniche della miniatura, dell'intaglio, del ritaglio e della puntinatura au canif.


In esso, generalmente di notevoli dimensioni, si annotavano a mano, in bella calligrafia realizzata con sinuosi volteggi ed ampie volute della penna d'oca bagnata d'inchiostro sulla carta o sulla pergamena, il nome del bambino battezzato, la Chiesa sede del Battesimo, la data dello stesso e i nomi del Padrino e della Madrina, insieme a formule ricorrenti di augurio per l'occasione.
Date le non piccole dimensioni il TAUFBRIEF veniva ripetutamente piegato, fino ad assumere una misura tale da essere comodamente conservato in libri di preghiere o piccole urne.


Nel nostro caso, il TAUFBRIEF corredato all'articolo è di grandi dimensioni, misurando cm.30 x 22.


Prezioso e toccante documento di alto valore testimoniale di antiche tradizioni storico-religiose, è realizzato interamente a mano su sottile pergamena- dai Collezionisti conosciuta col nome di velin - di chiara fattura e provenienza claustrale.
Creato secondo la più rigorosa ed attenta aderenza alle antiche tecniche dell'Ars miniandi , di proporzioni armoniose ed estremamente eleganti e curate fin nei più piccoli dettagli, fu sicuramente destinato alla memoria di un Battesimo importante: un bimbo di assai nobili origini o comunque di aristocratico lignaggio.
Il nome del bimbo non è indicato, ma in esso leggiamo chiara la data della celebrazione del Sacramento: 11 Maggio 1820.
Al centro della straordinaria decorazione, una corona sovrasta i Sacri Cuori di Gesù e di Maria.La dedica augurale- scritta in splendidi caratteri gotici di lingua Tedesca assai antica recita:



IO, IL TUO AMOREVOLE PADRINO, MI ASSUMO OGGI LA RESPONSABILITA' DI CIO' CHE TI AUGURO IN QUESTO DONO, AFFINCHE' TU POSSA RICORDARTI DEL TUO BATTESIMO.
L'AMORE E' GRANDE, IL DONO CHE TI OFFRO E' PICCOLO, MA DIO SA CHE QUESTO DONO TI E' DA ME OFFERTO CON TUTTO IL CUORE.


SIA DIO CON TE E VIVI SEMPRE IN MODO CRISTIANO E PIO COSI' CHE TU POSSA LODARE PER TUTTI I GIORNI A VENIRE LA GRANDEZZA E LA BENEDIZIONE DI DIO, AFFINCHE' TU POSSA ESSERE PER ME E PER I TUOI GENITORI SEMPRE UNA FONTE DI GRANDE GIOIA.

DIO BENEDICA OGNI TUO PASSO E L'INTERA TUA VITA E TI CONCEDA IL TESORO DELLA PACE E DELLA BEATITUDINE CON L'AIUTO DELLA SANTISSIMA TRINITA': PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO. AMEN.

QUESTO E' IL RICORDO DEL TUO BATTESIMO CON TUTTI I MIEI AUGURI PER TE.
ACCADDE IL 18 MAGGIO 1820



E' evidente che aldilà della chiarezza della formula augurale nel testo, vi sono altri elementi da analizzare con attenzione: primo fra tutti l'assenza, come già detto, del nome del bambino e, contestualmente, il chiaro ed evidente stampo claustrale del manufatto.
Il nome del Padrino, stilato con firma autografa estremamente difficile da decifrare, forse "JOANNES E...... " fu probabilmente un anziano Prelato o forse lo stesso Sacerdote- assai avanti con gli anni, data la grafia incerta e dal tratto leggero- che celebrò il Rito.


Se assumiamo questa ipotesi come attendibile, non ci verrà difficile immaginare un attestato- base con formula ricorrente stilata, pur se a mano, in più esemplari e già pronta per l'occasione.


Su questa base personalmente formulo un'altra ipotesi, quella della datazione del manufatto antecedente di almeno un ventennio e forse più alla data del Battesimo: a Voi, cari Amici Collezionisti e agli Studiosi l'ultima parola .......

Paola Galanzi

1 commento:

  1. Lucio Grandi- Collezionista30 aprile 2011 alle ore 20:21

    BELLO, BELLO, VERAMENTE MOLTO BELLO,
    mi è veramente piaciuto questo articolo. Grazie Paola per il grande contributo culturale che questo Blog con l'apporto dei tuoi servizi continua a fornire.
    La lettura di ogni tuo nuovo articolo è per me un continuo stimolo alla ricerca dell'Immagine devozionale sempre più bella ed unica.
    Un saluto a tutti,
    Lucio

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