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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





martedì 19 febbraio 2013

Il prolifico (fin troppo) ed insidioso mercato delle RIPRODUZIONI in Italia ed Europa: qualche consiglio per riconoscerle e proteggersi dalle truffe

 
Una cosiddetta RIPRODUZIONE attuale di un Santino originale in cromolitografia di fine sec. XIX: nulla in essa è lasciato al caso essendo nella stampa RIPRODOTTE anche macchie della carta, strappi e difetti dell'esemplare originale.
Il verso di questa RIPRODUZIONE è completamente bianco.  
(da Collezione Privata, per gentile concessione al Blog)
 
 
Sollecitata da un amico Collezionista della Lombardia che di recente ha volutamente acquistato per ben 3,50 euro la RIPRODUZIONE a corredo di questo mio odierno post, tratteremo oggi un argomento già da diversi anni assai dibattuto nel nostro ambito collezionistico: la presenza sul Mercato cartaceo di- purtroppo- ormai migliaia di RIPRODUZIONI.
 
A chi di noi non è capitato, almeno una volta, di acquistare un FALSO ?
(vi invito a partecipare al SONDAGGIO in alto a destra nella pagina: tra 6 giorni saranno pubblicati i risultati)

  
Un FALSO Salvardi di Bologna


Dai famosi pseudo-Klauber, addirittura riprodotti a colori- rarissimi e pressochè introvabili in originale d'epoca e con costi elevati che raggiungono tranquillamente i 150 euro ad esemplare presso gli Antiquari d'Austria e Germania- ai Koppe, dai Canivets manufatti conventuali e Santini di pizzo del secolo XIX ai ricercatissimi Santini della Serie 340 o Serie Comune della celeberrima Santa Lega Eucaristica di Milano fino, più in generale, alle cromolitografie originariamente firmate da altri noti Tipografi nazionali di fine '800-primi inizi del secolo scorso.
 
Insomma, ce n'è proprio per tutti i gusti.

 
 
Un FALSO Epinal
l'Amico Collezionista Daniele Pennisi precisa che, pur se non apprezzabile dallo scan, ne sono addirittura state RIPRODOTTE le lumeggiature in oro zecchino
 

Particolare accento desidero porre sul fatto che se, fino ad appena qualche anno fà, tali falsi erano immediatamente riconoscibili dal Collezionista esperto oggi lo stesso ha non poche difficoltà ad identificarli al primo colpo d'occhio, soprattutto se sprovvisto al momento di una valida lente d'ingrandimento con sè.
 
I falsari moderni non si limitano infatti più solo a ri-stampare il santino-tarocco copiandolo R/V dall'originale ma, proprio al fine di renderlo il più difficilmente scopribile in quanto FALSO gli conferiscono addirittura- nei casi più sofisticati - macchie brune di preteso invecchiamento della carta, sbucciature a sommo studio distribuite un pò quà e un pò là lungo i bordi, macchioline di pseudo-ruggine o umidità e-udite, udite !- nei casi più paradossali, arrivando persino impunemente a stampare la riproduzione copiando la dedica manoscritta al verso presente nell'originale.
 
E mentre Oltralpe paiono ancora non conoscere tali raffinate tecniche di sofisticazione- i Canivets fasulli così come i Santini merlettati sono infatti riprodotti al laser e dunque riconoscibili immediatamente anche da un Collezionista inesperto, così come gli pseudo-Klauber e le xilografie-tarocche dei Koppe- a livello nazionale manteniamo imbattuti il primo posto nei santini cromolitografici taroccati, sempre più spesso, più simili agli originali d'epoca.



Uno squallido insieme di varie tipologie di RIPRODUZIONI: si notino infatti, oltre alle pseudo-cromolitografie anche dei pseudo-merlettati Francesi e addirittura un pseudo-Epinal.
 
Per gentile concessione al Blog del Collezionista Daniele Pennisi
 
 
A quanto appena detto va anche aggiunto che chi li immette sul Mercato cartaceo-e questo accade, purtroppo, nel 98% dei casi- non avverte con chiarezza che si tratta di RIPRODUZIONI tacendolo, anzi, spudoratamente e, nella più rosea delle ipotesi, assegnandogli la dubbia ed estremamente equivoca aggettivazione di NUOVO.
 
Come possiamo quindi evitare tali palesi truffe ?
 
Gli accorgimenti da prendere sono pochi e semplici da mettere in pratica: in sedi quali Mercatini o Fiere del Cartaceo o comunque situazioni in cui possiamo essere fisicamente presenti, sarà di fondamentale importanza portare sempre con sè una buona lente d'ingrandimento ed un Santino autentico già ospitato nella nostra Collezione, della stessa tipologia che si intende acquistare.
 
Un Santino AUTENTICO in cromolitografia possiede infatti la classica struttura assolutamente liscia con i caratteristici "puntini" minuscoli dei vari colori rilasciati dalla procedura meccanica originale.

Gli stessi colori nel Santino cromolitografico ORIGINALE-con particolare riferimento a quelli che risaltano maggiormente rispetto agli altri, quali, ad esempio, il rosso- con l'ausilio di una valida lente d'ingrandimento risulteranno quasi in rilievo.

I colori nella RIPRODUZIONE risulteranno SEMPRE o troppo SPENTI o , al contrario, troppo ACCESI rispetto al Santino autentico ed originale e, parimenti, la trama della superficie cartacea avra' nel caso lampante di FALSI la classica RETINATURA, tipica ed inconfondibile della stampa in OFFSET.

Detto questo, basterà infine confrontare "al tatto" la consistenza del santino-tarocco e confrontarla con il Santino ORIGINALE che avremo in tali occasioni sempre in tasca.
 
E questa è la prova regina che potrà fugare o confermare i nostri dubbi prima dell'acquisto: le RIPRODUZIONI possono, infatti, avere una duplice consistenza, a seconda della qualità di supporto cartaceo impiegato: o ben più SPESSA e RIGIDA rispetto alla cromolitografia ORIGINALE di fine 1800- inizi del 1900 oppure notevolmente più blanda e sottile.
 
Ben più problematico ed insidioso l'acquisto on line: oltre ad esser sempre più diffuso il malcostume di presentare immagini a bassa risoluzione ed, ancor più grave, addirittura semplicemente fotografati a distanza o, ancora, pur se scansionati allo scanner, pubblicati con la sola parte centrale senza contorni e verso visibili, sono in altissima percentuale proprio questi i casi più famigerati di ignobili turlupinature.

Prezzi bassissimi e troppo allettanti o inviti da mercato quali "SVENDO!", "REGALO !", " VERO AFFARE! " e via dicendo, possono talvolta altresì nascondere l'insidia della RIPRODUZIONE: attenzione ! 
Nessuno oggigiorno regala niente !
 
Come possiamo tutelarci ?
 
Basterà in questi casi utilizzare bene tutti i mezzi a nostra disposizione e cioè porre per iscritto specifiche ed inequivocabili DOMANDE e GARANZIE DI AUTENTICITA' al venditore e, nell'incognita, PAGARE SEMPRE CON PAYPAL, in modo che, una volta ricevuto a casa il santino conclamatamente taroccato e ovviamente nel caso in cui NON sia stato dal venditore chiaramente dichiarato come RIPRODUZIONE, potremo serenamente riprenderci i nostri soldi e segnalare il truffaldino a tutti gli altri Collezionisti con un voto NEGATIVO.

Concludo, infine, con un accorato appello a tutti coloro i quali, in buona fede, immettono sul Mercato Antiquario cartaceo i santini in RIPRODUZIONE, magari, come ho sentito dire più volte, al solo nobile scopo di offrire l'opportunità di collezionarli a chi non può economicamente permettersi i Santini ORIGINALI, di regolarizzare i propri buoni intenti agli occhi di tutti noi Collezionisti di ORIGINALI d'epoca:

PERCHE' NON INIZIARE A STAMPARE BEN VISIBILE AL VERSO LA DICITURA "RIPRODUZIONE" ?

Grazie a nome di tutti i Collezionisti di Santini D.O.C.
 
Paola Galanzi
 
 
Un Grazie speciale all'Amico Collezionista e Socio A.I.C.I.S. Daniele Pennisi, Curatore del Sito SANTINI di SICILIA, per il prezioso contributo iconografico sul tema trattato. 




3 commenti:

  1. Ottimo e interessante articolo.
    Se ne è già discusso sul blog di Biagio, ti assicuro tra mille polemiche di una casa produttrice...non faccio nomi ma credo che tutti possano capire di chi si tratta.
    Personalmente sono sempre dell'opinione che il fatto di non inserire una dicitura è semplicemente voluto. Altrimenti dopo tutte le varie e precedenti proteste avrebbero scritto qualcosa sul retro di questi "benedetti" santini...riprodotti.
    Sono daccordo con te che basterebbe scrivere "riproduzione" o pure mettere l'anno di stampa, ci sono tante possibilità se volessero farlo...ma è questo il punto!!!
    Sono fortunato, nelle mie ricerche ho trovato un solo santino riprodotto che mi ha ingannato in mezzo agli altri, ma niente di che, continuo a collezionare e guardo e tocco meglio.
    un saluto, Stefano

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  2. Daniele Pennisi-Collezionista, Socio A.I.C.I.S. e Curatore del Sito SANTINI DI SICILIA20 febbraio 2013 alle ore 11:43

    Articolo certamente illuminante sulle riproduzioni di santini antichi, che spesso ci mettono in difficoltà nel riconoscere un vero da un falso. Io ho circa 80 riproduzioni di santini fine '800 - inizi '900, regalatimi da un amico alle prime armi che credeva di farmi dono prezioso, non collezionando lui santini d'epoca ma soltanto locali moderni. Onde poi io notare (con chiaro mio rammarico e suo imbarazzo) che si trattava di riproduzioni.
    Ora ce li ho in un cassetto, e medito se tenerli o distruggerli...
    Purtroppo sono diffusissimi, più di quanto si possa immaginare.

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  3. Professor Carluccio Frison-Medievalista-Collezionista e ProboViro A.I.C.I.S.-ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE24 febbraio 2013 alle ore 20:58

    Ciao Paola, eccomi qua!
    La questione sollevata è importante e tutti noi collezionisti, a mio parere, dovremmo richiedere una maggiore trasparenza.
    Per non parlare delle falsificazione vere e proprie, quelle fatte ad arte per frodare il collezionista, vorrei qui toccare un altro punto. E' da alcuni anni infatti che sono editi e venduti, soprattutto in edicola, ristampe di santini a corredo di fascicoli sulla storia dei santi o dei santini stessi. All'inizio avevo accolto con curiosità questi fascicoli e avevo iniziato a prenderli. E mi dicevo: bella iniziativa, utile alla diffusione e alla crescita di una cultura, ovviamente finchè il tutto rimane unito, ma.. che capiterà quando qualcuno comincerà a separare il fascicoletto dall'immaginetta ??... La risposta è venuta quasi subito, girando per i mercatini, ove trovavi quelle stesse riproduzioni offerte ai prezzi di un santino originale!
    Per un neofita può essere difficile riconoscere questi da quelli, pertanto, dicevo all'inizio, ci vorrebbe una maggiore trasparenza: intanto richiedere che chi ristampa immaginette lo dichiari in qualche modo, e poi rivolgersi a persone -e qui l'importanza di associazioni come la nostra- ove trovi persone competenti in grado di consigliare ed aiutare i ... nuovi collezionisti.

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