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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





sabato 23 ottobre 2010

Una giornata nella Venezia del sec.XVIII in compagnia di Incisori e Stampa-Santi: le ambigue regole e i privilegi della nobile Arte della calcografia


Beato Bernardo da Offida
Magistrale incisione a bulino su rame su bella carta vergellata.
Collezione privata Galanzi

(© copyright -All rights reserved)

Il Santino, attendibilmente databile degli inizi della seconda metà del sec.XVIII apre- sulla scia dei fatti di cronaca tramandati sul noto e aspro conflitto tra Incisori Asburgici e Remondini di Bassano del Grappa- un interessante e costruttivo DIBATTITO cui sono invitati a partecipare tutti i Collezionisti e gli Studiosi:

Siamo davanti a un autentico Busch, palesemente destinato al commercio concorrenziale con i Remondini in Italia, o siamo eccezionalmente di fronte a una delle famigerate copie Remondiniane che scatenarono il casus belli che aprì la causa degli Incisori Asburgici contro i Remondini in Baviera nell'anno 1766 ?


Suor Isabella –al secolo Elisabetta- Piccini (Venezia,1648-1734),-vedi articolo a lei dedicato qui sul Blog- figlia maggiore del noto incisore Giacomo Piccini fu, alla morte del padre avvenuta nel 1660, la prima donna-incisore Veneziana a fare specifica e per i tempi ardita richiesta al Doge di privilegi esclusivi a protezione delle proprie incisioni realizzate con la tecnica del bulino su lastra di rame. E’ attestato dalle cronache che tale domanda venne dal Doge della Città di San Marco accolta e i richiesti privilegi nel rapido intervallo di appena giorni trenta concessi; non per tutti gli Artisti e gli Stampatori Veneziani dell’Arte calcografica fu tuttavia così semplice l’ottenimento di tali ambiti e -tra l'altro- costosi privilegi.
L’attività di Incisori e Stampatori di Immagini sacre destinate alla pietà popolare fu una realtà particolarmente diffusa e feconda in Venezia per tutto il secolo XVIII, così come documentato dalle copiose raccolte di stampe presenti ed esposte oggi presso Archivi e Musei delle più importanti città Italiane e come ancor prima autorevolmente testimoniato da studi e ricerche condotte singolarmente da insigni Critici dell’Arte e appassionati Studiosi, tra cui lo stesso grande Collezionista di stampe e Immagini devozionali Achille Bertarelli (Milano,1863- Roma,1938) che trattato interessantissimo e autentica pietra miliare ne tramandò nell’Opera “L’IMAGERIE POPULAIRE ITALIENNE” pubblicata in lingua Francese a Parigi nel 1929.
Dunque, l’incantevole Venezia fucina e culla ufficiale dell’Arte calcografica Italiana del secolo illuminista.
In questo nostro viaggio virtuale odierno, a ritroso nel tempo di ben tre secoli, oltre la laguna, addentrandoci nel cuore operoso e pulsante della città, calcando antichi ciottolati lungo storiche calli con Madonne di rara bellezza incastonate alle mura per la Pietà del viandante, percorrendo ponti incantevoli e unici al mondo, incontriamo un’infinità di Botteghe calcografiche quasi in sequenza come i chicchi di un rosario l’una a breve distanza dall’altra; se facciamo capolino dalle vecchie porte in legno socchiuse quasi ci assorda il tonfo costante e greve dei torchi che “giornalmente travagliano” –come orgogliosamente specificato dai Remondini sul frontespizio di un famoso Catalogo circa la vasta e differenziata loro produzione di Stampe devote pubblicato in Venezia nell’anno1772- ovunque instancabili nell’arco dell’intera giornata, proseguendo in talune circostanze- quando, caso non infrequente, si devono ad esempio evadere ingenti commissioni richieste per il giorno successivo- senza risparmio alcuno persino ben oltre il tramonto.
Gli Incisori e i Titolari delle Botteghe di Stampa veneziani, si conoscono bene tutti tra loro, alcuni si salutano chiamandosi per nome quando si incontrano a passo svelto per le vie con lucide lastre in rame sottobraccio, a volte accennano con il capo una breve riverenza, e a noi, virtuali Viaggiatori del Tempo, veder ciò ci entusiasma dandoci parvenza di un perfetto ed esemplare equilibrio sociale democraticamente scandito dal rispetto delle leggi e dei principi religiosi e morali di una Città ideale.
La realtà del clima sociale all’interno dell’ambiente calcografico in Venezia è tuttavia ben differente e per l’intero arco del 1700 si delinea apertamente più fitta e pesante della stessa nebbia che tradizionalmente da secoli sin già dai primi freddi avvolge col suo manto la città; sempre più alta è invero la competizione e innumerevoli le stizze -più o meno manifeste- tra i vari Artisti-Incisori e Stampatori del bulino su rame da sempre esistenti - quasi per genetica inclinazione- che sfociano in continue querele e- nei casi peggiori- in veri e propri duelli con spade sguainate improvvisati tra questi stessi vicoli e pubbliche piazze a gustoso e gratuito spettacolo per l’avido popolino. E’questo un problema concreto e assai gravoso per le Autorità cittadine che quasi quotidianamente alla luce dei fatti anzidetti e di fiumi di denunce e reiterate anonime delazioni, sono costretti a riunirsi in affannose consulte per dibattere ed approvare sempre più idonee misure che possano una volta per tutte porre fine - o quantomeno garantire un equilibrio stabile - a tali concorrenze sceleratissime et irrispettose degli altrui diritti et honori.

E tale situazione di esasperata ostilità la palesano gli Incisori e gli Stampa-Santi Veneziani, eccezionalmente uniti e compatti stavolta per la comune causa, contro i Bassanesi Giambattista (Bassano,1713-1773) e Giovanni Antonio Remondini (Bassano,1700-1769), figli del famoso Giuseppe- tra l’altro, lui stesso raffinato Collezionista di Immagini devozionali incise e firmate dai più grandi Artisti dei secc.XVI-XVII e XVIII- allorquando, nell’anno 1747, con un Patrimonio unico di ben cinque Cartiere, uno Stabilimento occupante buona parte della vasta area della piazza principale in Bassano, un numero incredibile di torchi e, in aggiunta a più di mille dipendenti nel suddetto, la famosa e fedelissima squadra di 1000 Tesini, approdano in Venezia con richiesta al Comitato per l’istruzione publica –l’organismo supremo che disciplina nella città l’Arte calcografica e il commercio delle stampe in generale – di essere anch’essi iscritti e riconosciuti quali addetti a tale nobile Arte, con aggiunta domanda di autorizzazione ad aprire in città un negozio specifico per la vendita di libri.
Il putiferio che tale legittima istanza dei Remondini scatenò possiamo facilmente immaginarlo, così come la capziosa bagarre legale che inevitabilmente ne sfociò; quest’ultima, dopo tre anni, nell’anno1750 si concluse infine nettamente a favore dei Remondini di Bassano che ottennero così i privilegi richiesti per le proprie stampe- a soggetti sacri così come profani- e aprirono di lì a poco nel cuore antico della città una Libreria che presto divenne il principale punto di riferimento per la commissione a livello Italiano ed Europeo di stampe di Testi sacri, Tomi dei Classici Latini con pregiate rilegature in pergamena decorata a pennello, e concorrenziali, aggiornatissimi Atlanti geografici.
Anche qui, come fu voto per i Santini e le colorate, bellissime Immagini devozionali, i Remondini costantemente detennero fino al tramonto del secolo il primato assoluto nella produzione e nelle vendite: la lungimiranza e la rara perspicacia avuta da Giuseppe Remondini nell’investire denari per l’acquisto di ben cinque Cartiere tra Bassano e dintorni dava oggi i suoi migliori risultati.
I libri stampati dagli illustri Bassanesi avevano per la materia prima impiegata,-la carta, appunto -essendone essi stessi produttori, quasi costo zero e ciò permise l’immissione sul mercato nazionale ed internazionale a costi nettamente più contenuti rispetto a quelli praticati da tutti gli altri Stampatori Veneziani.
Le cronache dell’epoca, oltre all’ormai nota a tutti i Cultori del Collezionismo dei Santini e delle Immagini devozionali causa che vide sui banchi del Tribunale di Augusta in Baviera i Tesini al soldo di Giuseppe Remondini accusati di plagio dagli Incisori locali, tramandano di una causa similare intentata contro gli stessi in Spagna; cambia dunque la latitudine geografica ma il copione interpretato dai Remondini pare il medesimo.
E fu proprio la spregiudicatezza dei Remondini di Bassano, sotto l’egida dell’ antico adagio latino FORTUNA IUVAT AUDACES (“La (Dea) Fortuna arride agli audaci”) coniato nel 79 d.C. dall’esimio Storico e Naturalista Latino Gaio Plinio Secondo –alias il Vecchio- il segreto del loro successo e della loro chiara fama internazionale per ben due secoli, fino- come abbiamo visto- all’anno1861.
Non fu ciò nonostante la sola benevolenza della Dea bendata o la buona sorte ad arridere ai grandi Stampatori Bassanesi: realisticamente favoriti da ingenti possibilità economiche per ottenere e pagare tali privilegiate licenze e dalla nota popolarità internazionale, nel 1738 ottengono dai Magistrati dei V Savi alla Mercanzia di Venezia il privilegio assolutamente esclusivo di libera commercializzazione delle proprie stampe religiose su tutto il territorio nazionale esente da dazi concesso loro sine die, cioè per l’intera durata della vita e- a totale privilegiato favore di queste ultime- l’aggravio delle imposte per quanto riguardava invece l’ingresso, il transito ed il commercio di stampe a carattere devoto provenienti da Augusta e dalla Germania in generale.
Per contro, sempre su esplicita richiesta dei Remondini, il Supremo Organismo concesse successivamente agli stessi il privilegio di commerciare liberamente in Venezia e per tutta l’Italia copie delle incisioni asburgiche, con ovvie motivazioni di enorme risparmio e convenienza per chi desiderava in Italia acquistarle senza doverle pagare- originali si ma a caro prezzo !- direttamente importate dai Produttori bavaresi.
Verso la fine del secolo, aumentate in misura esponenziale le Botteghe calcografiche presenti in città, in un panorama nel settore specifico caratterizzato dal crescendo costante della commercializzazione e diffusione di Santi provenienti da Stamperie forestiere d’oltralpe- in particolar modo originarie della Baviera e firmate dal noto Incisore e Stampatore asburgico Joseph Busch promotore di un’attività commerciale intenzionalmente bellicosa e aggressivamente concorrenziale nei confronti dei Remondini di Bassano - e sempre più palesi e scellerati gli abusi a livello locale nelle copie e riproduzioni non autorizzate delle stesse destinate al commercio territoriale e in particolar modo transalpino, imperiosa e particolarmente severa tuonò nell’anno1797 la voce espressa in tale contesto in un Decreto Straordinario dal Comitato per la publica istruzione della città, come già detto organismo supremo preposto alla regolamentazione in materia di commercio: in esso, a tutela dei diritti del Pittore, dell’Incisore e dello stesso Titolare della Bottega venne da quel momento imposto che i rispettivi nomi dei suddetti fossero obbligatoriamente incisi sulla lastra in rame, onde scoraggiare con l’artifizio delle copie e riproduzioni l’appropriazione indebita del lavoro eseguito da parte di terzi e di tutti gli onori da esso giustamente derivanti, con conseguente grave danno economico e morale per gli originari e legittimi ideatori.
E’altresì documentato che i Remondini , dopo un iniziale, brevissimo periodo in cui rispettarono tale superiore disposizione apponendo la propria firma inferiormente all’effige del Santo celebrato, successivamente- e non fu certo un' innocente dimenticanza !- mai più l’attesero nella produzione delle molteplici e varie tipologie di bellissime Immagini devote che, come noto ai Collezionisti, rimasero ambiguamente “anonime", intelligentemente in cerca di “adozione” in tutti i Paesi del mondo allora conosciuto.
Come ho detto all’inizio di questo mio articolo- non casualmente bensì volutamente a morale dei vari e molteplici accadimenti finora descritti in tale controverso scenario- non fu tuttavia ugualmente facile per tutti gli Incisori e Stampatori Veneziani l’ottenimento delle desiderate concessioni e privilegi per le proprie stampe e ancor più verosimilmente il riuscire con privati accordi o taciti e venali assensi a glissare ed eludere le varie disposizioni emanate a disciplina di tale attività : le cronache tramandano- tristemente emblematico- il caso dell’ Incisore,Stampatore e Commerciante di stampe devozionali e non incise su lastra di rame Teodoro Viero (1740-1821): su molteplici e ripetuti tentativi di ottenere il privilegio a tutela delle proprie incisioni mai nessuno di essi andò a buon fine restando tutti deludentemente- e non poco cinicamente, aggiungo - disattesi.


Paola Galanzi

4 commenti:

  1. Collezionista milanese26 ottobre 2010 alle ore 09:25

    Interessantissimo questo articolo.Non fu sicuramente facile muoversi in quell' ambiente.
    A Paola rinnovo la mia stima per l' alto impegno profuso nella diffusione della nostra cultura.
    prima di spendere fiumi di parole su editori stranieri è infatti importante e culturaalmente più edificante conoscere i nostri connazionali.
    Può cosigliarmi un testo valido di approfondimento sull' argomento ?
    saluti a tutti,
    Alberto

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  2. Ho letto con interesse (ed il solito stupore/ammirazione per la tua immensa cultura in materia) l'articolo sugli incisori/Venezia, ed anche quello magistrale sulla "Guida sicura all'acquisto..."!
    Che dire: BRAVA !
    Un abbraccio
    Mario

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  3. Molto interessante e soprattutto simpaticissimo...ma l'incisione firmata Busch è una vera pulce nell'orecchio. Avendo alcuni Santini dell'Incisore asburgico posso dire che la tecnica incisoria è veramente molto diversa e questo mi fa concordare con Paola quando dice che molto probabilmente tale incisione possa provenire da altre stamperie quali quelle Remondini. Trovo veramente interessante la ricostruzione storica, soprattutto quella riguardante la giurispudenza legata ai permessi elargiti agli Incisori per tutelare il proprio "copyright"... spero che le ricerche di Paola sui Remondini continuinino in maniera sempre più approfondita affinchè si possa far luce su questo argomento che per noi collezionisti rappresenta un punto di non ritorno viste le poche informzaioni che abbiamo a disposizione.

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  4. Mi congratulo con Lei per il suo bellissimo Blog dove sono riportati articoli di grande spessore.
    E' una miniera di dotte informazioni e splendide immagini.
    Io ho appena iniziato ad esplorarlo e mi ci vorrà parecchio tempo per visionarlo completamente.
    Complimenti vivissimi.
    Cordialmente,
    Lorenzo Cimenti

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