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UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





domenica 23 gennaio 2011

Iconofilia tra Tradizione religiosa e superstizione popolare: Contro il Mal caduco e contro il malocchio: un raro e particolare Santino-Reliquia su seta del sec.XVIII tra Fede e superstizione popolare

SANCTI TRES REGES
Raro e suggestivo Santino-Reliquia su seta: un'importante testimonianza della devozione popolare a metà strada tra la Fede e la superstizione.
Area Fiamminga, prima metà sec.XVIII

Collezione privata Galanzi




Nel pur ristretto ed affascinante ambito dei Santini e delle Immagini devozionali espressamente votati alla duplice funzione di preziosi intermediari tra l’uomo e Dio ed efficaci mezzi di protezione dal maligno e da tutte le sue nefaste influenze e manifestazioni, in epoca storica- documentatamente ascrivibile all’arco temporale tra il secolo XVII ed il successivo XVIII- contemporanea alla diffusione, in talune aree del territorio europeo di antica e consolidata tradizione Cattolica, del ricercatissimo ed oggi assai collezionato BREVERL- vedi articolo qui sul Blog- con successo iniziarono a divulgarsi, in particolar modo nelle anzidette regioni- Germania meridionale (Baviera), Austria, Fiandre belga, Francia e da qui alle località immediatamente limitrofe- dei Santini assai particolari e di pregiata fattura, compiutamente rispondenti all’atavico bisogno da parte dell’uomo di sentirsi rassicurantemente preservato e protetto dal multiforme e terrificante manifestarsi delle sventurate e luttuose opere del demonio: tra queste il famigerato “morbus sonticus”(dal Latino: malattia criminale o assassina), o “mal caduco” volgarmente detto, ovvero l’epilessia, male incontrollabile e all’ epoca assolutamente incurabile, che con esordi inattesi e repentini, causando rovinosamente la caduta a terra della persona che ne era affetta, poteva non di rado arrivare a causarne persino la morte.
Dunque, le crisi epilettiche, male antico come l’uomo, che afflisse nel corso dei millenni, senza risparmiare alcuno, giovani e vecchi, belli e brutti, poveri ed imperatori- Caio Giulio Cesare,valoroso comandante, celeberrimo politico e geniale stratega, nonchè primo, vero Imperatore di Roma, così come tramandatoci da Plinio ne soffrì, spesso dall’insorgenza del male costretto bruscamente ad interrompere, con comprensibile disagio e terrore della platea presente, i comitia presieduti (da qui la definizione ulteriore di “morbus comitialis” data al disturbo).
Ma qual è il nesso- o meglio, dove è esso da ricercarsi- tra questa antichissima e temuta patologia dalle origini misteriose e dai contorni nebulosi e sconosciuti, e la religione, la devozione popolare testimoniata ed espressa dalle antiche immagini devozionali ?
Già nella Roma di Cesare nel I secolo a.C., ma documentatamente ancor molto prima, tale temuta malattia, proprio per l’indecifrabile origine e per la rapidissima ed inattesa insorgenza delle gravi crisi convulsive che nello specifico la caratterizzano, fu con terrore ritenuta opera maligna di demoni, spesse volte dal fatale esito finale.
Nell’arco di specifico riferimento temporale, e dunque inscindibilmente storico e culturale, in cui tale insolita tipologia di devota Immagine maggiormente venne prodotta e si diffuse nell’Europa Cattolica- appunto i secc.XVII e XVIII- la popolazione dovette assistere con orrore impotente all’insorgere di morbi e letali pandemie pestilenziali che ovunque seminarono lutti, scoramento e disperazione.

Con indubbia, originaria connessione e derivazione dalle raffigurazioni pittoriche e calcografiche delle note “Dances macabres”-o Danze macabre- e dell’ancor più famoso tema del MEMENTO MORI (“Rammenta che dovrai morire”), già e in diversi contesti espositivi in passato da me affrontato qui sul Blog, l’eredità e la memoria genetica medioevale del complesso e vasto tema dell’ HORROR MORTIS- o “Terrore della morte”- ritorna sin dal secolo XVII prepotentemente a dominare la scena sociale e religiosa Europea.

Eventi luttuosi inattesi sempre hanno creato, in qualunque contesto storico, religioso e sociale e a qualunque latitudine, sconcerto e paura.
Attinente e coerentemente alla tradizione Cristiana, laddove s’insinua la malattia foriera di morte trionfa la Fede e con essa la Virtù teologale della Speranza nella Vita Eterna oltre la morte; dunque, la Vita gloriosa sulla morte, nel ricordo della Resurrezione di Gesù Cristo, nostro Signore e Dio.

Proprio per richiamare i Cristiani agli insegnamenti delle Sacre Scritture e allo scopo di rassicurarli e rasserenarli nella criticità di un contesto storico profondamente segnato da malattie e morte, Monaci e Suore presso Conventi e antichi Monasteri, per primi crearono e diffusero l’originale e pregevole tipologia di Santino che ha ispirato questo articolo odierno.

Nati da incisioni su legno- le famose xilografie- o su lastra di rame, tali particolari ed oggi assai rari e ricercati Santini, di elevato interesse storico, religioso e culturale, vennero stampati su seta e su rasi preziosi, non di rado, nella cattolicissima area Fiamminga, prodotti e firmati dai più noti Incisori ed Artisti locali.

Ma perché vennero stampati sulla seta e non sulla carta o sull’ancor più nobile pergamena ?

Il motivo è chiaramente deduttivo e inevitabilmente riconducibile ai BREVERL- o SANTINI-AMULETI SCACCIADEMONI dello stesso periodo, e al postumo, ma non meno famoso, BREVE di Sant’Antonio da Padova, stampato su tela, della prima metà del sec.XX, già ampiamente entrambi da me trattati qui sul Blog: trattandosi di Santini-Reliquia –nel caso specifico del Santino raffigurato nell’immagine che correda il presente articolo possiamo parlare di Santino-Reliquia di II classe- con relativa invocazione ai Santi d’intercessione a protezione del detentore, similmente ai summentovati BREVERL e BREVE DI SANT’ANTONIO, proprio perché realizzati su stoffa potevano più agevolmente e riservatamente essere posti a diretto contatto con la persona, cuciti all’ interno di abiti o all’interno di cuscini e persino dentro le stesse culle dei bambini, a protezione dal malocchio- la nota e ancor oggi diffusissima credenza popolare a metà tra religione e superstizione, corrispondente ad ipotetici effetti nefasti ritenuti provenienti dall’invidia palesata da terzi- incantesimi, incidenti durante i viaggi e, non per ultimo, dalla famigerata e scongiuratissima morte improvvisa.
Sin dalle antichità più remote della lunga Storia dell’ uomo, la malattia sconosciuta ed incurabile foriera di morte è stata associata alle tenebre e alle forze del male, e per queste ragioni e da allora, generatrice di angoscia e di paura.

Nel Vangelo di Matteo, al capitolo 17, dal v.14 al 18, leggiamo: “E venuti verso la folla, gli si accostò un uomo che s’inginocchiò dicendo: Signore abbi misericordia di mio figlio, perché è epilettico…. Quindi Gesù lo rimproverò, e il demonio uscì da lui; e da allora il fanciullo fu guarito”.


Nei Vangeli sinottici di Marco e Matteo sono indicati infine i rimedi, rappresentati dal digiuno e dalla preghiera devota, per scacciare i demoni responsabili della grave malattia.
Esaminando attentamente e nei dettagli il Santino odierno, accanto all’effige dei Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, a destra leggiamo:


SANCTI TRES REGES
GASPAR-MELCHIOR-BALTHASAR
Orate pro nobis nunc et in hora mortis nostrae
Ces billets ont touchè aux trois testes des Saints Roys à Cologne; ils sont pour les voyageurs contre les malheurs des chemins, maux de teste, mal caducque, fievres, sorcellerie, toute sorte de malefiée et morte subite

che tradotto in Italiano leggiamo:


I SANTI TRE RE
GASPARE, MELCHIORRE E BALDASSARRE
Pregate per noi ora e nell’ora della nostra morte
Questo Santino ha toccato le tre teste dei Santi Re Magi a Colonia: a protezione dei pellegrini contro il mal di movimento, mal di testa, MAL CADUCO (o epilessia), febbri, stregonerie, qualunque sorta di MALOCCHIO (e malefici ad opera del demonio) e contro la MORTE IMPROVVISA


Molto ricercata dai Collezionisti di Santini Tedeschi, Austriaci e del Belgio, e di rara reperibilità sul Mercato Antiquario cartaceo internazionale, tale interessantissima tipologia di devota Immagine raggiunge oggi notevoli quotazioni che vanno da un minimo di Euro 45-50 ad un massimo di Euro 120-150.
San Donato Vescovo e Martire e San Valentino, già Santo patrono degli innamorati, sono oggi invocati dai fedeli a protezione dell'epilessia.
Paola Galanzi

3 commenti:

  1. Veramente suggestivo il santino-reliquia su seta che l'amica Paola ha riportato in questa puntata del Blog.
    Interessante e preciso il commento che accompagna il santino... che ci offre una lettura particolareggiata ed esaustiva di quanto il santino stesso rappresenta.
    Complimenti Paola! e... grazie!

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  2. Rosina Llagarìa Vidal25 gennaio 2011 alle ore 10:32

    Querida Paola,
    muy curioso el Santino para el mal de ojo,de los tres reyes,y muy interesantes tus comentarios!
    Gracias a ti vamos conociendo cosas nuevas,
    muchisimas gracias,
    Rosina

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  3. Carissima Paola,
    ritornando in ufficio, dopo una breve vacanza in Belgio, ho letto con attenzione
    Il tuo articolo sul Santino su seta con i tre Re magi…..ma guarda la combinazione,
    ne ho comprato uno uguale (su seta verde) a Bruges.
    Devo dire che questo viaggio è stato davvero fruttuoso perché di Santini in Belgio
    se ne trovano molti e soprattutto i prezzi sono ancora accessibili (specie per i trinati).
    Ti ringrazio anche della notizia sulla pubblicazione sui Santini della Litoleografia S. Giuseppe
    di Modena che ho subito provveduto ad ordinare alla Casa editrice.
    Un cordialissimo saluto.
    Alessandro Martini

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