S. CAROLVS BORROMEVS
Splendida incisione Fiamminga a bulino su rame, stampata su spessa pergamena, con coloritura a mano e dettagli lumeggiati in prezioso oro zecchino.
Artista-Incisore: Jacobus de Man
Anversa, secolo XVII
Collezione privata Professor Carluccio Frison
Giovanni Battista Pertugati, affezionato e premuroso Precettore del giovane rampollo blasonato Conte Carlo Alberto, della nobile Famiglia dei Conti Provana di Collegno, fece dono prezioso al suo diletto Allievo di questa bellissima incisione Fiamminga nell'anno 1856.
Incisa a bulino su rame, stampata su pergamena e colorata a mano, con dettagli elegantemente evidenziati in oro zecchino, la fine Immagine, firmata dal grande Artista-Incisore Fiammingo Jacobus de Man, celebrante la titanica Figura di San Carlo Borromeo (Arona, 2 Ottobre 1538- Milano, 3 Novembre 1584), omonimo del giovane destinatario, fu dono magnifico e, sicuramente, apprezzato, ricevuto dal giovane Nobile Piemontese in occasione del suo Onomastico, festeggiato più di un secolo e mezzo fà.
Preziosa e toccante testimonianza dal duplice, inestimabile valore storico-artistico ed umano, la splendida Immagine, grazie alla generosa disponibilità del suo attuale Proprietario, lo stimato Medievalista Professor Carluccio Frison, appassionato Cultore dell'iconografia Borromeiana nelle antiche Immagini devote, Socio e Probo Viro A.I.C.I.S.-ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE- si svela oggi a noi tutti nel suo antico splendore, carico di Tempo intensamente vissuto, di viaggi e di gioioso e celebrato plauso.
Correva il dì 4 del mese di Novembre dell'anno1856 e, con un pò di attendibile ed obbiettiva fantasia, immaginiamo quel giorno una giornata nebbiosa e fredda, nella nobile Terra di Piemonte.
Il devoto Precettore Giovanni Battista Pertugati, per Gratitudine al nobile suo Alunno ed alla sua stimata Famiglia, con affetto sincero e Paterno scrisse di suo pugno la bella dedica in poesia rimata per il giovane Carlo, senz'altro allievo attento e studioso.
Improvvisandosi interprete di un affettuoso Augurio, quasi direttamente "dallo stellato soglio del gran Dio", inviato dal grande Santo Aronese al suo omonimo, giovine "Garzon" - fine francesismo impiegato con eleganza dal Pertugati- nel lieto giorno del festeggiamento del suo nome, profonde con generosa signorilità "Ogni ben del Cielo" nel suo Cuore, insieme col dono di fiori profumati e, immaginiamo, dai gioiosi colori.
La bella e toccante dedica al verso dell'incisione.
Uomo di indubbia, superiore Cultura, dotato di non comune sensibilità e assai nobile Animo, il Giovanni Battista Pertugati- ammesso e non concesso che sia questa l'esatta trascrizione del cognome evinto dalla firma al verso della pergamena- non lascia traccia di se nelle cronache.
Lo scenario e la latitudine geografica ove questi preziosi attimi di Vita e di umani Sentimenti, infine, si compirono, sono attendibilmente deducibili dall'importante e bella Città Italiana ove la nobile Casata, cui apparteneva il giovane Conte Carlo Alberto, ebbe residenza ed importanti incarichi: Torino.
Di lui personalmente la Storia non ci tramanda alcunchè.
Curiosa e interessante coincidenza, invece, ci viene fornita da notizie riguardanti altro nobile Membro della Famiglia Provana di Collegno, tale Giacinto Ottavio Enrico Provana di Collegno, militare, Patriota e politico Italiano, nato a Torino il 4 Giugno 1794, morto a Baveno (Verbania) il 27 Settembre 1856.
Dunque, nello stesso anno, ed incredibilmente, appena un mese prima rispetto alla gioiosa data in cui venne festeggiato l'Onomastico del giovane Carlo Alberto.
Il legame Familiare e le attinenze tra queste due Persone, vissute entrambe un secolo e mezzo fà, è reso evidente dal comune, nobilissimo cognome; fu forse il Senatore Giacinto Provana di Collegno, illustre Membro del Parlamento e del Senato del Regno d'Italia, Nonno del giovane Carlo ?
Se pensiamo all'affettuoso e reverente termine garzon (giovane), indirizzato al protagonista di questo odierno articolo dal suo amorevole, paterno Precettore, non potremo fare a meno di immaginarci un giovane adolescente di 11, al massimo 15 anni, e, dunque, i conti tornano.
E forse- pur nelle esigue e limitate notizie rinvenute, concedetemi anche questa ipotetica teoria- fu proprio amorevole zelo del Maestro, ancor più nella mesta, verosimile, recente perdita Familiare, rincuorare il giovane Carlo con fiori dai gioiosi colori e dal soave profumo, accompagnati dallo speciale Augurio, inviato espressamente per lui dal Cielo dal suo illustre omonimo San Carlo Borromeo, per sempre impresso, a imperitura memoria, in scuro inchiostro, dall'elegante grafia, sulla splendida pergamena Fiamminga del secolo XVII, giunta sino a noi attraverso il Tempo e oggi gelosamente custodita dal caro Amico Professor Frison.
Paola Galanzi
Grazie Paola per le bellissime parole.
RispondiEliminaNon avrei potuto fare di meglio: del resto, quando recuperai il pezzo, avevo subito pensato che, oltre a rendere più ricca la mia raccolta di San Carlo di area fiamminga, questo santino sarebbe piaciuto molto anche a te, per questa sua nota di "fonte" della cultura materiale.... Ancora Grazie
La estampa preciosa y todas las noticias sobre ella estupendas!
RispondiEliminaGracias por toda tu dedicacion,
Abrazos,
Rosina
Interessantissimo documento, bellissimo santino... ho letto l'articolo con molta curiosità e meraviglia!
RispondiEliminaComplimenti Paola per i tuoi preziosissimi articoli.....
RispondiEliminaGratulations for the splendid text about
RispondiEliminaCarolus Borromeus.
Greetings from Flanders,
Theo