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giovedì 22 maggio 2014

Iconofilia e Cultura: la Madonna con Bambino dormiente di Antoon van Dyck incisa a bulino su rame dal grande Incisore Fiammingo Gérard Edelynck nel secolo XVII

 
Madonna con Bambino dormiente
 
Incisione a bulino su rame stampata su carta a vergelle, colorata a mano e illuminata con piccoli dettagli decorativi in prezioso oro zecchino.
 
Artista-Incisore: Gérard Edelinck
 
da " Il Riposo durante la Fuga in Egitto" di Antoon van Dick
 
Parigi, 1667-1668 ca.
 
© Collezione privata Galanzi
 
 

Nella didascalia avverte, e non senza più che giustificato - e comprensibile- compiacimento, Gérard Edelinck, ossia l'Autore, che
 
 
 
"la Santa Vergine Maria che qui ammirate
è un Opera così perfetta
 che lo stesso suo creatore (cioè lo stesso Edelinck)
si è incantato nell'ammirarla"
 
 

Un autentico Capolavoro dell'Arte Incisoria Fiamminga di Epoca Barocca, realizzata a bulino su grande lastra in rame e successivamente stampata su carta a vergelle e colorata a mano con delicati, incantevoli pigmenti illuminati da stelle e raffinati ghirigori ornamentali in prezioso oro zecchino.

Concepita originariamente dal Genio Fiammingo Antoon van Dyck, che la dipinse su tela nel 1630 nel suo celeberrimo Capolavoro "Il Riposo durante la fuga in Egitto" oggi conservato presso la Alte Pinakothek nel più importante Museo di Monaco in Baviera, venne da Gérard Edelinck, nel pieno fulgore della sua giovinezza, incisa su rame a poco più di un ventennio dalla morte dell'originario Autore ed ispiratore, intorno al 1667-1668 ca.
 
 
 
Il Riposo durante la Fuga in Egitto
 
Olio su tela di Antoon van Dyck , 1630
 
fonte: The Yorck Project: 10.000 Meisterwerke der Malerei. DVD-ROM, 2002. ISBN 3936122202. Distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH
 

Il dipinto originale di van Dyck contempla la presenza di San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, ma l'Edelinck, proprio al fine di evidenziarne la soave Bellezza, ne riprodusse a bulino la sola immagine della Santa Vergine con il dolcissimo Bambino Gesù dormiente sul suo petto, con un effetto finale, a mio avviso, d'impatto visivo e di Bellezza addirittura di gran lunga superiore allo stesso dipinto.
 
 
Antoon van Dyck- Autoritratto con girasole - 1632-1633
 

Antoon van Dyck, nato ad Anversa nel 1599, apprendista ancora fanciullo presso la Bottega di Henri van Baelen, appare già precocemente formato e personale nelle prime sue Opere datate- il Ritratto di vecchio dell'Aja, del 1613, e l'Autoritratto dell'anno successivo.
 
Maestro già indipendente a partire dal 1618 inizia la pur discontinua collaborazione con Pieter Paul Rubens (1577- +1640) dal quale indubbiamente eredita idee compositive e soluzioni formali pur mantenendo assolutamente originale e personalissimo l'inconfondibile suo Stile, già all'epoca noto e celebrato in tutto il mondo.

Negli anni che vanno dal 1621 al 1627 visita molte tra le principali Città della nostra Italia e a Genova, in particolare, dimora per lungo tempo e dipinge meravigliose Effigi di Madonne e Ritratti di illustri Personaggi, soprattutto femminili, dell'antica nobiltà locale.

Una leggenda, anch'essa a lungo accreditata dalla storiografia, vuole che il soggiorno in Inghilterra dell'Artista, dove si trasferisce nel 1632, sia trascorso in piaceri smodati ed eccessi e stravaganze di ogni genere.
 
Richiestissime le sue Opere da nobili committenti delle maggiori Corti Europee, ormai ricchissimo e forse già stanco, affetto anch'egli da quel sottile mal de vivre comune ai più grandi Geni dell'Arte di ogni Tempo, Antoon van Dyck si spegne prematuramente, non più che quarantenne, a Londra il 9 Dicembre dell'anno 1641.
 
 
 
Ritratto di Gérard Edelinck
 
Bulino su rame di Nicolas Etienne Edelinck, figlio del grande Incisore Fiammingo
 

Appena un anno prima, nel 1640, nasce ad Anversa Gérard Edelinck, l'Autore di questo straordinario, museale Capolavoro calcografico del Barocco Fiammingo.

Apprendista sin dall'età giovanissima di undici anni presso la Bottega dei già famosi e stimati Incisori Gaspar Huybrechts  e Cornelis Galle il Giovane, al compimento del suo ventiseiesimo anno, nel 1666, si trasferisce stabilmente e definitivamente a Parigi dove inizia subito a studiare presso i rinomati Ateliers di Artisti-Incisori di già chiara ed indiscussa fama quali François de Poilly, Robert Nanteuil e Philippe de Champaigne.

E' il tipico caso in cui "l'Allievo supera i Maestri" e ben presto l'eccellenza di Edelinck e la meritata fama della sua rara ed incomparabile Maestria nell'Arte incisoria giunge sino alla Corte del Re Luigi XIV che, estasiato dalla rara Bellezza delle sue incisioni, dopo avergli conferito la Cittadinanza onoraria nel 1675, personalmente lo nomina, appena due anni dopo, Maestro-Docente presso l'Accademia Reale di Pittura e Scultura di Francia.

Insigni Critici e Storici dell'Arte di ogni tempo attribuiscono e unanimamente riconoscono a Gérard Edelinck di aver indelebilmente segnato un Epoca nella Storia dell'Arte; la Figura di Edelinck si staglia e si afferma, monumentale ed irraggiungibile, nell'infinita schiera dei suoi predecessori e Maestri e degli stessi suoi contemporanei.

E laddove questi si distinsero, chi per la plasticità, chi per il sapiente dosaggio di luci ed ombre, chi ancora per il colore o la raffinata trama delle superfici, Gérard Edelinck li superò tutti, concentrando nel suo inimitabile, quasi trascendentale bulino tutte le suddette qualità e naturalmente, con così eccellente armonia, miscelandole in quel portentoso, vitale effetto finale che rapisce ed incanta l'osservatore delle sue Opere.
 
 
 
Madonna con Bambino dormiente - dettaglio
 

Un enorme valore è attribuito ai Lavori che portano la sua firma: nei suoi 67 anni di vita incise infatti a bulino non più di quattrocento lastre in rame tra soggetti sacri- principalmente Madonne- e altri a carattere cosiddetto profano- essenzialmente Ritratti di nobili e altri importanti Personaggi dell'Epoca, oltre ad episodi salienti della Storia di Francia.

Gérard Edelinck si spegne a Parigi il 2 aprile dell'anno 1707.
 
Il suo fratello minore Jean ed il suo unico, amatissimo figlio Nicolàs Etienne, Autore del suo Ritratto posto a corredo di questo articolo, ne ereditano l'Arte e l'immenso patrimonio senza peraltro mai, né l'uno né l'altro, riuscire a raggiungere il suo unico, sublime ed inimitabile livello Artistico.

Paola Galanzi

5 commenti:

  1. Bellissima incisione. Complimenti Paola per i tuoi magnifici pezzi d'arte e di storia.

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  2. Nulla da fare ..... non riesco a staccare gli occhi dall'incisione....è una meraviglia per gli occhi. Una incisione strabiliante per il tratto deciso ma delicato nel creare un'equilibro tra la tenerezza del soggetto, la voluta mancanza dei contorni in alcuni punti dal ricordo leonardesco e la maestosità del silenzio e la calma che l'intera composizione emana. La colorazione quasi coeva straordinariamente non disturba tale equilibrio ma addirittura ne riscalda la sensazione che suscita. Un capolavoro. Complimenti Paola!!!!

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  3. Renzo Manfé- vice Presidente A.I.C.I.S.- Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre22 maggio 2014 alle ore 23:26

    Onore al genio del grande pittore Antoon Van Dyck che ha dipinto l'opera "Il riposo durante la fuga in Egitto" nel 1630, ma non meno onore al grande Gérard Edelink che l'ha incisa nel 1667 (68).
    E ben a ragione l'incisore ha motivo di rimanerne lui stesso estasiato di fronte alla sua opera.
    Ciò ci ricorda il famoso aneddoto del "Perché non parli" pronunciato da Michelangelo di fronte al suo capolavoro, il Mosè.
    Grazie Paola di evidenziare tante belle opere e meravigliosi autori.


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  4. Agostino Sangiorgio- Collezionista e Socio A.I.C.I.S.23 maggio 2014 alle ore 01:53

    Le copie o i rifacimenti di opere d'arte non sono mai all'altezza della stessa opera, anche perchè chi rifà l'opera alla fine non è che un artigiano. Di questa incisione proposta da Paola che ringraziamo per averla pubblicata su nostro sito, possiamo dire che non è una pedissequa copia, tutt'altro. Gerard Edelink, è lui stesso un artista che da all'incisione 'anima e vita', facendone così un opera nuova, autonoma e originale, basti pensare che ha ridotto l'immagine alla sola Madonna e al Bambino proprio per dare un immagine di soave bellezza. Si resta estasiati davanti a tanta bellezza, e come dice Gianluca non si riesce a staccare gli occhi da questo capolavoro, ma anche come si dice in Sicilia 'cascanu l'occhi malati' (si ammalano gli occhi). Complimenti Paola!!!

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  5. Ogni tanto, Paola, ci consenti di ammirare queste perle dell'iconografia religiosa. Nel caso specifico, l'opera (perché di opera d'arte si tratta), dimostra il grande livello artistico raggiunto in un ramo della storia dell'arte, ritenuto, a torto, minore. Quale altra funzione poteva avere un'incisione simile, se non quella di essere ammirata?

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