Particolare
Incantevole miniatura su pergamena - Area Conventuale Tedesca (Baviera), sec. XVII
(Collezione privata)
Abbiamo visto già nel precedente articolo come sin dal XIII secolo fosse possibile commissionare Santini ed Immagini devozionali manufatti su pergamena non solo a Monaci o laici miniatori itineranti ma anche ad Artisti-non di rado anche abilissimi orafi- già regolarmente organizzati con il lavoro in piccole botteghe autonome.
Escludendo gli autoctoni alcuni di essi- ben integrati nelle nostre ed in molte altre città Europee- e particolarmente apprezzati, provenivano direttamente da Bisanzio a seguito della diaspora successiva allo spietato sacco di Costantinopoli del 1204, che vide opposti Bizantini e Crociati.
Lo Spamer conferma la loro attività, simpaticamente specificando che tre erano i loro strumenti distintivi nonché di lavoro: “Pinsel, Farben und Pergament”- cioè Pennello, Colori e Pergamena.
La “tavolozza dei colori” del Miniatore.
La tecnica base per la realizzazione della Miniatura è rappresentata dalla tempera.
Per tutto il periodo Medievale si predilessero i pigmenti naturali ottenuti con lunghe e laboriose procedure da sostanze in prevalenza di origine vegetale o minerale- talvolta anche animale.
E così il colore rosso si ricavò dal minio o ossido di piombo o dall’ossido di ferro detto terra d’ocra rossa, il verde da composti del rame, il nero stemperando con semplice acqua il nerofumo, il giallo dallo zafferano, l’oro da sottilissime foglie d’oro zecchino-ricavate dalla “battitura” a martello di lamine, da cui il mestiere del “battiloro”- o da polvere d’oro applicata con collanti specifici nella tecnica cosiddetta “a conchiglia”, ed infine l’azzurro, insieme all’oro dai costi elevatissimi in quanto inizialmente derivante dalla polverizzazione del lapislazzulo, che a cagion di ciò venne nel XVIII sec. sostituito dal più economico ossido di cobalto.
Naturalmente i collanti rappresentarono l’ elemento fondamentale per la stabilità del colore e tra questi molto usato fu l’uovo nei suoi due componenti fondamentali: l’albume ed il tuorlo.
In tema di colori un’importante questione si pone: vi è mai capitato di notare sulla miniatura di una vostra Immagine devozionale su pergamena o in quelle degli stessi Canivets una strana ombreggiatura, quasi un velo scuro sui colori? Ebbene, se sì, la vostra miniatura ha bisogno di un piccolo restauro: si tratta infatti della normale reazione dei colori e delle lacche- che abbiamo appena visto come avessero origine in prevalenza vegetale e minerale- che seguendo le leggi di natura, in particolari condizioni- foto-espositive e/o barometriche ed igrometriche (relative al grado di umidità presente nell’aria)- reagiscono ossidandosi o creando talvolta piccole muffe superficiali.
Per risolvere il problema- a prezzo pur sempre congruo per il valore della Miniatura- potrete rivolgervi con fiducia a qualche Bottega di Restauro di Pitture d’epoca nella vostra città.
Il mio consiglio è tuttavia quello della prevenzione: custodendo infatti i vostri preziosi Santini ed Immagini devozionali manufatti al riparo dalla luce e da sbalzi termici ne preserverete l’integrità e la bellezza nel tempo.
Per tutto il periodo Medievale si predilessero i pigmenti naturali ottenuti con lunghe e laboriose procedure da sostanze in prevalenza di origine vegetale o minerale- talvolta anche animale.
E così il colore rosso si ricavò dal minio o ossido di piombo o dall’ossido di ferro detto terra d’ocra rossa, il verde da composti del rame, il nero stemperando con semplice acqua il nerofumo, il giallo dallo zafferano, l’oro da sottilissime foglie d’oro zecchino-ricavate dalla “battitura” a martello di lamine, da cui il mestiere del “battiloro”- o da polvere d’oro applicata con collanti specifici nella tecnica cosiddetta “a conchiglia”, ed infine l’azzurro, insieme all’oro dai costi elevatissimi in quanto inizialmente derivante dalla polverizzazione del lapislazzulo, che a cagion di ciò venne nel XVIII sec. sostituito dal più economico ossido di cobalto.
Naturalmente i collanti rappresentarono l’ elemento fondamentale per la stabilità del colore e tra questi molto usato fu l’uovo nei suoi due componenti fondamentali: l’albume ed il tuorlo.
In tema di colori un’importante questione si pone: vi è mai capitato di notare sulla miniatura di una vostra Immagine devozionale su pergamena o in quelle degli stessi Canivets una strana ombreggiatura, quasi un velo scuro sui colori? Ebbene, se sì, la vostra miniatura ha bisogno di un piccolo restauro: si tratta infatti della normale reazione dei colori e delle lacche- che abbiamo appena visto come avessero origine in prevalenza vegetale e minerale- che seguendo le leggi di natura, in particolari condizioni- foto-espositive e/o barometriche ed igrometriche (relative al grado di umidità presente nell’aria)- reagiscono ossidandosi o creando talvolta piccole muffe superficiali.
Per risolvere il problema- a prezzo pur sempre congruo per il valore della Miniatura- potrete rivolgervi con fiducia a qualche Bottega di Restauro di Pitture d’epoca nella vostra città.
Il mio consiglio è tuttavia quello della prevenzione: custodendo infatti i vostri preziosi Santini ed Immagini devozionali manufatti al riparo dalla luce e da sbalzi termici ne preserverete l’integrità e la bellezza nel tempo.
Il lento tramonto della Miniatura.
Nel 1455, grazie al genio dell’orafo e tipografo tedesco Johann Gänsfleisch zur Laden-universalmente conosciuto come Johann Gutenberg (ca. 1394-1468) con l’avvento della Stampa a caratteri mobili e dunque una crescente disponibilità di libri stampati- anche per i costi di manodopera ormai elevatissimi e proibitivi - l’Arte della Miniatura- pur sempre conservandosi all’ interno dei Conventi in Europa fino ai secc. XVII-XVIII- lentamente sfumò cedendo il passo alla nuova tecnica ben più pratica ed economica della xilografia ovvero l’incisione su legno, con la quale vennero realizzati in tutta Europa- eccezion fatta per le maestose Immagini devozionali firmate da Albrecht Dürer (1471-1528) e Hans Holbein (1460-1524) - Santini ed Immagini devozionali di gusto prevalentemente semplice ma particolarmente espressivi e significativi di un’autentica devozione popolare.
Congratulations! Very informative and very learned. . .
RispondiEliminaMRS