In classifica
siti web

Cerca nel blog



UN CORDIALE BENVENUTO NEL SALOTTO VIRTUALE DEI CULTORI DELL'ICONOFILIA, LO STUDIO ED IL COLLEZIONISMO DEI SANTINI E DELLE ANTICHE IMMAGINI DEVOZIONALI





venerdì 12 marzo 2010

Iconofilia e Cultura: San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia: l’Essenza palpitante e nobilissima del Cristianesimo

S.Franciscvs
Magistrale incisione a bulino su rame su pergamena.
Incisore: F.Huberti (1630-1687).Area fiamminga, sec.XVII.
(collezione privata Galanzi)



Figlio di Pietro Bernardone dei Moriconi e della nobildonna di probabili origini provenzali, Pica Bourlemont, battezzato col nome di Giovanni nella Cattedrale dedicata sin dal 1036 a San Rufino, Vescovo e martire, patrono della Città di Assisi, venne dal padre solo successivamente chiamato Francesco, per riconoscenza all’antica terra francese di Provenza, verosimile patria materna e certa origine delle grandi fortune paterne nel commercio di tessuti ricercati e preziosi.
Francesco nasce nel 1182 in Assisi.
Ancorche’ sin dall’età di quattordici anni instradato dal padre alla cura della fiorente attività commerciale di famiglia, dopo una infanzia serena e spensierata ed una giovinezza spregiudicata e ribelle, nel 1204 al ritorno gravemente ammalato in Assisi dalla Crociata contro Perugia, profondamente devastato nel corpo e nell’animo, Francesco cerca e trova la sua dimensione e la sua vera Gioia nell’esempio del Cristo crocefisso e nella Lode del Creato, miracolo meraviglioso dell’Opera sublime di Dio:


"Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione..."
(dal Cantico delle Creature)


Perfetto ed irripetibile connubio di fermezza e costanza, paterna eredità genetica tipica delle antiche genti d’Umbria e sensibilità soave della terra nobile e profumata di Provenza trasmessagli dalla madre, Madonna Pica, cuore tenero e generoso, la vita di Francesco si dipana in Assisi, tra numerosi e lunghi viaggi pastorali che lo condussero fino alle lontane terre di Egitto e Palestina, fino alla sera del 3 di Ottobre del 1226, data della sua morte, in un' unica ed incantevole trasfigurazione nell’Amore di Cristo per il Creato, in spirito di “humilitas” e abnegazione totale per i tutti i deboli ed i dimenticati.
La tradizione iconografica nelle Immagini devozionali dedicate al Santo Patrono d’Italia, comune a tutti i Paesi europei sin dalle xilografie, ovvero l’antichissima arte di incidere su legno caratterizzante del secolo XVI, alle incisioni su rame del secolo XVII, attraverso i “canivets”, straordinari manufatti conventuali dei secoli XVII e XVIII, e la grande produzione di Santi di pizzo o “Sansulpiciani“ del secolo XIX, concordemente tramanda l’essenza semplice ed immediata del Francescanesimo: il Santo stigmatizzato, con indosso il rude cilicio per penitenza e mortificazione, in estatico e solitario raccoglimento davanti al Cristo crocefisso, corale ai ritmi armoniosi e perfetti del Creato Divino, avvolto dalla sua umile tunica.Il teschio, simbolo emblematico dell’effimera transitorietà della condizione umana e della caducità di ogni bene terreno rientra parimenti quale elemento caratterizzante dell' iconografia del Santo.
Citare l’infinita schiera di incisori, anonimi artisti claustrali ed editori che hanno tramandato sui Santini nei secoli l’esempio sublime ed unico della vita di questo illustre assisiate e’cosa ardua ed improbabile.
I Santini d'epoca, autentiche opere d'arte in miniatura, nacquero come strumenti personali di fede, da portare con sé in viaggio per protezione (contro i malaugurati e purtroppo allora frequenti assalti di briganti), per custodia celeste dentro le culle dei bimbi, attaccati al muro nelle celle dei conventi come piccole "are" private di devozione più intima e personale, per la salvaguardia degli armenti- spesso unico e prezioso bene delle famiglie nell'antichità- affissi a tale scopo persino all'ingresso delle stalle dai poveri contadini, fratelli si tanto cari e prediletti dal Santo di Assisi.
In linea con la recente paterna esortazione del Santo Padre Papa Benedetto XVI, il recente riscoperto amore per questo specifico genere di Collezionismo, incoraggia oggi il raccoglitore e in esso il Cristiano, ad andare “controcorrente“, alla ricerca della Parola di Dio, degli antichi Valori indicatici dai dogmi della Fede Cattolica, dall’esempio mirabile e unico della Vita di Francesco di Assisi, di Chiara, come dei Santi e dei Martiri tutti, così preziosamente tramandatici attraverso la toccante delicatezza di queste antiche Immagini, e con esse, delle bellissime e commuoventi preghiere recitate per secoli interi dal Popolo credente e giunte sino a noi.
Paola Galanzi




All' "Ensemble "Orientis Partibus", nella persona di Roberto Bisogno, il mio più sentito Grazie di Cuore per aver permesso con la loro meravigliosa musica di ricreare un' atmosfera realistica e suggestiva che tanto ci parla di Francesco e del suo tempo, e che quasi "magicamente" sulle note inconfondibili e delicate del Medioevo che nascono dagli antichi strumenti dal Gruppo magistralmente suonati porta il lettore ed il Collezionista indietro di 800 anni, in quell' Assisi che fu, a ripercorrere quelle stesse antiche vie calpestate dai sandali di Francesco, ancora profumate dal profondo senso Cristiano della Sua Vita e dal suo Esempio unico nell' Amore di Cristo.

"L’ensemble di musica medioevale e rinascimentale “Orientis Partibus” nasce ad Assisi agli inizi degli anni ‘90, dal fortunato incontro fra alcuni musicisti umbri già esecutori attivi ed apprezzati nel panorama musicale classico italiano. Mosso dal comune interesse per la cultura e la musica antica, il gruppo si impegna fin dall’inizio a ricreare l’atmosfera popolare e cortese del mondo medioevale.
Il nome dell’ensemble, che letteralmente significa “dalle parti d’oriente”, è ispirata ad un omonimo conductus natalizio ed allo stesso tempo richiama i versi del Paradiso dantesco che paragonano Assisi ad un nuovo oriente da cui è sorto Francesco, astro raggiante di santità."

Il Sito di questo meraviglioso, unico "Ensemble", da cui per loro gentilissima disponibilità e concessione è tratta la succitata "Presentazione" è :
http://www.orientispartibus.it/ Il suggestivo Brano gentilmente concesso è intitolato: "Su la rivera" ed è tratto dall' Album: "Echo la primavera che 'l cor fa rallegrare" (nell' immagine la copertina del CD suddetto). Per qualunque informazione e contatto con l' Ensemble"Orientis Partibus"di Assisi: info@orientispartibus.it

4 commenti:

  1. Da studioso di Storia Medievale non posso che fare i miei più sentiti complimeti all'amica Paola per questo articolo su Francesco. Da collezionista, invece, faccio i miei più sentiti auguri a Paola e Renato, per il lavoro che da poco stanno realizzano per la sensibilizzazione e la divulgazione di metriale utile all'accrescimento della coscienza collezionistica legata al mondo delle immagini devozionali e dei santini. Inoltre (anche se è suparfluo dirlo)li rinrzio per le immagini che mettono a disposizione di chi, come me, sono appassionati di questa tipologia di collezionismo...Ad Multos Annos...

    RispondiElimina
  2. Interessante, sintetica vita del Poverello d'Assisi, e nel contempo molto pregnante per il cultore di immagini sacre in genere.
    Grazie di questo apporto, utile e stimolante per quanti si interessano al settore dei santini.
    Auguri vivissimi per l'iniziativa del Blog!
    Renzo Manfé - Vice Presidente AICIS

    RispondiElimina
  3. Fra Michele Giuliano14 marzo 2010 alle ore 23:55

    bhè..è inutile dire che S. francesco affascina non solo iconograficamente o dal punto di vista letterario (cantico delle creature) ma sopratutto perchè è "Alter Cristus" per citare una nota affermazione del santo dottore Bonaventuara da Bagnoregio!
    Il gusto del bello attraverso il collezionismo dei santini non è solo ricerca appasionata ma deve farce prenetrare in uella dimensione della Bellezza che secondo un'altra nota affermazione di un poeta "che salverà il mondo"!
    è questo dovrebbe essere un po' il senso del nostro "collezionare" = ricerca del bello e del vero nella ricerca di un mistero da penetrare e contemplare.
    Mi associo all'amicio Manfrè nel formulare gli Auguri Al Blog perchè realmente ci conduca ad uno stile serio e appassionato nella ricerca del Mistero di Cristo, di cui grazie anche alle "immagini terrene", possiamo continuamente farne esperienza.
    P. Michele Giuliano ofm - socio AICIS

    RispondiElimina
  4. hno: agustin arturo medina m.15 marzo 2010 alle ore 23:06

    alabado sea jesucristo
    nuestra mensaje es dar testimonio del amor de cristo por medio de los santos para ser ejemplo vivo de cristo y la santidad.
    la santidad no es una deber si o una obligacion con cada ser humano.

    muy estimada hna: paola desde ya reciba mis mas calurosossaludos en cristo.
    le agradesco por su lindo mensaje y agradecerle por su linda pagina que dios la bendiga por su apostolado.
    yo me llamo agustin arturo medina m y soy un coleccionista de estampas de santos.
    y fundador de la asociacion de coleccionistas de estampas de santos ( mater dei )
    solo en chile.
    nuestra asociacion esta llamada a dar testimonio de cristo por medio del coleccionismo de santos.
    en estos momentos trabajo para expandir mi asociacion fuera de chile.
    por la cual usted me podria ayudar para estandir esta asociacion de amor en servicio del mundo.
    mas adelante le contare mas sobre esta linda obra.
    ya que en mi pais no estamos pasando un buen momento a causa del terremoto que afectado a mi nacion

    desde reciba mis mas calurosossaludos en cristo
    hno: agustin arturo medina m.

    RispondiElimina