Chi,tra noi Collezionisti e cultori dei Santini e delle piccole Immagini di devozione, entusiasti custodi di questa straordinaria secolare espressione di Fede, tenendo in mano uno di essi, con sincera “pietas” cristiana e nostalgico desiderio di conoscere, non si è domandato anche una sola volta di chi materialmente rese possibile la loro realizzazione, interrogandosi con naturale curiosità fin delle umane vicissitudini che ne scandirono la Vita ?….
Il XIX secolo, era del Romanticismo e della Restaurazione, rappresentò di fatto la rinnovata primavera europea ed il rifiorire rigoglioso della produzione e diffusione dei Santi di carta.
Estinto e dimenticato l’orco terrificante delle lotte iconoclaste del secolo VIII, che con le tragiche persecuzioni ed espropriazioni aveva irrimediabilmente distrutto un preziosissimo ed inestimabile Patrimonio figurativo della Fede Cristiana nei secoli dai Monaci amorevolmente promosso e custodito, lontani ormai gli attacchi dei Protestanti autorevolmente dalla Chiesa invalidati col Concilio di Trento nell’anno 1563, sconfitti dalla Storia l’oscurantismo religioso e la censura dell’Illuminismo, la devozione attraverso le Sacre Immagini conobbe di fatto nel 1800 un’incredibile risveglio anche a livello commerciale.
Sin dal 1815, parallele alla ripresa dell’amministrazione dei Sacramenti, della celebrazione della Liturgia e dell’Eucarestia nelle poche Chiese sopravvissute alla furia barbara dei Napoleonici, attivissime e laboriose, le botteghe tipografiche francesi con rinnovato entusiamo riaprirono i battenti e oliarono i propri torchi, organizzandosi in proficui scambi e fiorenti commerci con le altre nazioni d' Europa e d'America.
A Parigi, tra le rovine ancora fumanti di Chiese distrutte e di Immagini Sacre di impareggiabile bellezza violate dalla cieca ignoranza del passato regime, al civico 7 di Rue de Sèvres, l’editore Meniolle con eleganti occhialini “pince-nez” dal bordo dorato, con piglio severo controlla le bozze delle “Images pieuses”(Santini) che gli sono state per la fine del mese commissionate dall' Italia in gran numero dall’ “Associazione di San Luca” per la Propagazione delle buone Immagini religiose.
L’ “Associazione -o Confraternita- di San Luca”, non fu una qualsiasi tra le innumerevoli Associazioni a carattere religioso allora dedite alla restaurazione delle tradizioni Cristiane in Europa e tantomeno a caso aveva dedicato il proprio nome all’Evangelista Luca, Protettore degli artisti e dei pittori.
Agli inizi del XIX secolo, due pittori tedeschi residenti per motivi di studio e formazione a Roma, sedotti dalla incomparabile bellezza dei Capolavori dell’ Iconografia religiosa realizzati in epoca medioevale e rinascimentale da grandi Artisti italiani quali Cimabue, Giotto, Duccio da Boninsegna, il Perugino etc., costituirono a Roma insieme ad altri artisti tedeschi e svizzeri l’Associazione suddetta.
Era il 10 di luglio dell’ anno 1809 ed era così nata la prima Confraternita di Pittori che nell’intento restauratore si ispirava ai dogmi religiosi e morali più tradizionali della Fede Cristiana.
Loro sede fu il Monastero dismesso di Sant’Isidoro in Roma, dove emuli del Beato Angelico (1395-1445), in regime praticamente monastico trascorrevano le loro giornate dissertando sulle Vite dei Santi e sugli episodi tratti dal Nuovo e dal Vecchio Testamento, celebrando così il ritorno nostalgico all'ideale Cristiano tipico del Medioevo.
L’Arte fu per loro essenzialmente Preghiera e Sacerdozio e, a causa dei lunghi capelli e dello stile di Vita abbracciato vennero chiamati “I Nazareni”, influenzando sensibilmente fin oltre la prima metà del sec. XIX lo stile dell’iconografia religiosa nei maggiori paesi europei.
Dopo questa necessaria ed importante parentesi sull’ "Associazione di San Luca”, sulle sue origini ed obbiettivi, torniamo a Parigi, dove garbatamente spiando all’ interno della Casa editrice di Monsieur V.Meniolle, culla del Santino esaminato, facciamo conoscenza con il vero “padre” del Santino: l’incisore L.Ceroni.
Romano di nascita, il Ceroni è tramandato dalle cronache come incisore molto attivo e di temperamento arrogante e attaccabrighe.
L’episodio che purtroppo tristemente ne tramanda fino a noi la memoria è datato del 1875 e riguarda un fondato coinvolgimento dello stesso tra i moventi principali del suicidio del grande artista ed incisore messinese Tommaso Aloysio Juvara (1809-1875) che, essendosi tenacemente opposto all’assegnazione al Ceroni di un fruttuoso lavoro che gli sarebbe valso ben 50.000 lire dell’epoca (un autentico patrimonio !), venne per vendetta da quest’ultimo gravemente calunniato e pubblicamente diffamato.
Rispettosi del “Parce sepultis” ringraziamolo comunque di questa magistrale riproduzione a bulino su lastra di acciaio del celebre dipinto del Perugino da lui firmata e con spirito Cristiano benevolmente ricordiamoci che “Errare humanum est”……..
Dell’editore V.Meniolle, indubbiamente attivo a Parigi tra la seconda metà del sec. XIX ed il 1870- occhialini “pince-nez” scontati a parte, la cronaca è avara di notizie così come lo è il Mercato antiquario cartaceo dei Santini di sua produzione, ed anzi, se qualcuno tra voi è in grado di fornire notizie aggiuntive lo apprezzerò molto e sin d’ora lo ringrazio.
Paola Galanzi
Mater Purissima
(dal verso: preghiera in lingua Francese)
"Oh mia augusta Sovrana, la più pura tra le creature e la più umile serva del Signore !
Io mi prosterno dinanzi a Voi o Mater Purissima ! e colmo di fiducia nella Vostra benevolenza Vi supplico per ottenere l' espiazione dei miei peccati, affinchè la mia Anima sia mondata da tutte le sue macchie.
Fatemi la grazia, o Vergine Santa, di esser sempre unito al Vostro Divino Figlio e a Voi.
Vostro Figlio mio Dio e Voi Madre del Dio mio, Vostro Figlio come mio Redentore e Voi come aiuto nella mia redenzione, poichè Voi avete portato nel Vostro puro seno il Corpo adorabile che è stato immolato per me e che Voi stessa avete offerto per la nostra Salvezza.
O mia tenera Madre, fate che io ricorra incessantemente a Voi"
SCHEDA TECNICA
Raffinatissima siderografia da incisione a bulino su lastra d' acciaio su fondo con cornice finemente trinata a punzone.
(Santino destinato alla diffusione sul mercato francese)
Si noti nel motivo decorativo trinato della cornice l'originale e netto richiamo al "rosone", elemento architettonico fondamentale di Chiese e Cattedrali realizzate in Stile Romanico in Italia e in Europa sin dal secolo XI.
Incisore: L. Ceroni
Editore: V. Meniolle à Paris
Francia, seconda metà sec. XIX
Dimensioni : cm. 8,00 x 11,00 ca.
Me parece precioso tu blog, el cual seguiré con el máximo interés. Intentaré proporcionarte información de Museos en Andalucía que se dediquen a recabar Estampas Antiguas como tu haces a través de tu blog.
RispondiEliminaUn saludo grande desde Granada - Andalucía - España
Francisco
http://bajolaoscuridaddelfaldon.blogspot.com/
Il vostro blog è un esempio di come il cristiano deve studiare le realtà religiose: coniugare la prospettiva storica e scientifica con la prospettiva spirituale-religiosa. Le due prospettive, certamente distinte, devono essere composte e integrate, perché solo così si può avere uno sguardo totale su un fenomeno che altrimenti risulterebbe comprensibile solamente a metà. E' quello che sta facendo, da anni, la migliore agiografia, è quello che si deve fare anche nel campo dei santini. E indirettamente si farà apostolato, perché proporre in modo documentato opere belle o comunque storicamente significative, è qualcosa che viene apprezzato pure da chi è lontano dalla Fede.
RispondiEliminaLo Spirito Santo vi assista.